Statali, smart working verso lo stop: le nuove regole per i dipendenti pubblici

In arrivo una frenata sullo smart working negli uffici pubblici
Spingere al massimo la macchina Italia è l’obiettivo di tutti. Se tutto andrà secondo le previsioni il Pil del Paese andrà oltre il 6%. E dunque anche...

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Spingere al massimo la macchina Italia è l’obiettivo di tutti. Se tutto andrà secondo le previsioni il Pil del Paese andrà oltre il 6%. E dunque anche il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta è convinto da tempo che bisogna spingere al massimo anche la macchina statale. Per Brunetta, insomma, i dipendenti pubblici devono tornare in ufficio. E ora il ministro lo ha detto chiaramente, fissando anche una data per il rientro.

 

Ritorno in presenza

 

Parlando con l’emittente televisiva Antenna Sud, a margine del Festival dei Sensi che si è tenuto a fine agosto a Cisternino in provincia di Brindisi, Brunetta ha spiegato che «ci sarà il ritorno in presenza da fine settembre di tutta la pubblica amministrazione». Un rientro negli uffici che dovrà essere a sostegno della crescita economica. Del resto sul tavolo del governo da tempo c’è un report di una società indipendente, Mazziero Research, che ha fatto emergere uno scenario sorprendente. Il report dice che la crescita per il 2021 sarà del 5,7%, ma spiega anche se se tutti i lavoratori pubblici e quelli privati tornassero in ufficio dallo smart working, ci sarebbe una crescita aggiuntiva del 2%. Un’altra trentina di miliardi di Pil che non possono essere ignorati. Anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, nei giorni scorsi, aveva aperto alla possibilità del rientro in ufficio degli statali. «Sull’obbligatorietà del Green pass», aveva spiegato, «penso a tutte quelle attività dove c’è da garantire la continuità di un servizio, per esempio gli operatori Trasporto pubblico locale, i dipendenti dei market e dei servizi essenziali, ma anche i dipendenti degli uffici comunali e pubblici dovranno tornare alla normalità e in presenza: hanno la responsabilità di garantire un servizio al Paese e a contatto con il pubblico. Non è possibile che in alcuni territori siano ancora chiusi e in smart working».

 

Le modalità

 

Si tratta di una questione che dovrà essere sviluppata nelle prossime due o tre settimane. Se la campagna vaccinale proseguirà al ritmo di 500-600 dosi al giorno, potrebbe essere raggiunto l’obiettivo del governo di coprire l’80% della popolazione e preparare un rientro in sicurezza. Resterebbero fuori solo i lavoratori fragili e quella parte, considerata largamente minoritaria, di cittadini contrari al vaccino.

 

Le regole

 

Resta da capire con quali regole gli statali saranno riportati negli uffici. Già a giugno scorso il ministro aveva cancellato l’obbligo per i dirigenti delle amministrazioni pubbliche, previsto dal precedente governo, di tenere almeno il 50 per cento dei lavoratori in smart working. Non solo. Brunetta ha anche ristabilito che la modalità «ordinaria» di svolgimento della prestazione lavorativa è in presenza e non da remoto come, invece, aveva deciso l’ex ministro Fabiana Dadone. Adesso questa indicazione potrebbe essere rafforzata con delle direttive inviate direttamente alle amministrazioni, relegando lo smart working ad un ruolo residuale.

 

Nodo Green pass

 

Rimane però da sciogliere il nodo Green pass, visto, che si sta pensando di imporre il certificato verde ai dipendenti pubblici in presenza, come accade nella scuola. Ma andrebbero definiti controlli e sanzioni. E poi anche affrontato il tema dell’uniformità con gli uffici privati. Un affare non di poco conto.

 

 

 

 

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Il Messaggero