Arriva il primo sì alla riforma della dirigenza che crea un mercato unico degli incarichi, con paletti precisi per la durata di ciascun mandato e uno stretto collegamento...
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Per il premier Matteo Renzi si dà vita «a un nuovo modello di dirigenza», con un focus sui «premi di risultato» piuttosto che di posizione. Il cdm ha approvato in via preliminare anche altri tre decreti targati Madia, ovvero il riordino delle Camere di commercio (da ridurre a 60 da 99), la sburocratizzazione degli enti di ricerca (assunzioni più facili) e lo scorporo del Comitato paralimpico dal Coni. La riforma della P.a, attesa anche in Ue, conta così, a un anno di vita, una dozzina di provvedimenti attuativi già fatti e altri sei, con quelli di oggi, in rampa di lancio. Gli ultimi quattro secondo Renzi sono destinati ad avere «un rilevante impatto sulla vita quotidiana», quando entreranno in vigore, entro il 27 novembre. Il piatto forte del nuovo pacchetto è di certo quello che cambia la vita per gli oltre 36 mila dirigenti pubblici e per tutti quelli che verranno. Si tratta di una riforma nella riforma e la gestazione non è stata facile: il testo doveva approdare in Cdm lo scorso 10 agosto ma poi si è preferito lavorarci per ancora due settimane. Di più non era possibile, visto che la delega scade domenica prossima. Comunque non finisce qui: il decreto dovrà passare alle Camere per i pareri. Si parte da alcuni punti cardine: un ruolo unico che ingloberà tutti (tranne presidi e medici), accesso per corso o concorso, conferma nel ruolo dopo tre anni di prova, incarichi di durata limitata, massimo quattro anni, e rinnovabili una sola volta, per due anni così da favorire la rotazione. Per ottenere un incarico bisognerà passare per una selezione, fanno eccezione solo le posizioni di vertice, come quelle di segretario generale ministeriale.
Possibile, pur di evitare l'estromissione, optare per la retrocessione a funzionario.
La riforma Madia cambierà in altre parole la vita ad oltre 36 mila dirigenti. Dal conto vanno esclusi presidi e medici, per cui sono già in vigore regole ad hoc. Incarichi, stipendi, obiettivi, formazione, pagelle, licenziabilità, per citare alcuni dei capitoli riscritti dal decreto, al suo primo passaggio in Cdm. Il ruolo unico, il nuovo 'mercatò della dirigenza, ingloberà tutti, con garanzie limitate solo per chi oggi ricopre la prima fascia, circa 524 posizioni. Il salvacondotto, per continuare a mantenere la stessa carica, sarà però limitato ad una quota dei dirigenti top (almeno il 30%). Ecco, allora la mappa della dirigenza, stando alla fotografia scattata dall'Aran (aggiornata al 2014).
SETTORE DIRIGENTI PRIMA FASCIA
ministeri 3.016 244
presidenza consiglio ministri 282 107
agenzie fiscali 1.571 62
enti pubblici non economici 826 89
enti di ricerca 106 22
regioni e autonomie locali 10.384
servizio sanitario nazionale 19.090
università 238
autorità indipendenti 249 altro 279
TOTALE 36.041 524 Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero