Statali, mascherine e orari flessibili per riaprire gli uffici pubblici: che cosa cambia

Dipendenti statali e smart working: gli uffici pubblici provano a ripartire dopo l'emergenza coronavirus dettandosi regole per la sicurezza che dovranno essere recepite in un...

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Dipendenti statali e smart working: gli uffici pubblici provano a ripartire dopo l'emergenza coronavirus dettandosi regole per la sicurezza che dovranno essere recepite in un protocollo che sarà discusso tra il ministro della Funzione pubblica, Fabiana Dadone, e i sindacati, il prossimo 23 giugno. Nel testo sono previste diverse misure, ormai diventate norma comune di comportamento, come il rispetto della distanza interpersonale di un metro e l'uso delle mascherine.


IL DOCUMENTO

Milano, il sindaco Sala: «Basta smart working, è ora di tornare al lavoro: l'effetto grotta è pericoloso»
Cig, Conte ai sindacati: «Altre 4 settimane di cig, più smart working e salario minimo»

La bozza di protocollo prevede, inoltre, che i dipendenti che sono a contatto con il pubblico, dovranno indossare anche le visiere. Spetterà comunque alle singole amministrazioni disciplinare l'accesso agli uffici e il modo per garantire il distanziamento. 
 

Ma il documento contiene anche altri importanti spunti. Uno in particolare, che potrebbe incidere sulle abitudini dei cittadini che devono recarsi ad uno sportello pubblico. L’orario dei servizi erogati al pubblico e quello di lavoro, spiega la bozza, devono essere organizzati in maniera più flessibile, in particolare, per le fasce di entrata e uscita, in quanto ciò costituisce una misura rilevante per prevenire aggregazioni e per facilitare il distanziamento interpersonale nei luoghi di lavoro, oltre a contribuire alla riduzione del rischio di affollamenti nei mezzi pubblici nel tragitto casa lavoro dei lavoratori. 


Insomma, gli orari di apertura al pubblico potrebbero esseree più lunghi durante l'arco della giornata. Il provvedimento, poi, si preoccupa anche del benessere psicologico dei dipendenti pubblici. Si ritengono importanti, si legge nel testo, la valorizzazione e il coinvolgimento del personale al fine di implementare il lavoro agile quale modalità ordinaria di lavoro, riconoscendo il ruolo propulsivo dei dirigenti, anche nel favorire strategie comunicative e informative/formative per ridurre sensazioni di isolamento e di complessità nella gestione delle attività lavorative a distanza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero