Spread in rialzo dopo la bozza di contratto Lega-M5S, Borsa in calo

Spread in rialzo dopo la bozza di contratto Lega-M5S, Borsa in calo
Ci risiamo: lo spread va oltre quota 150 punti e torna a far parlare di sé. Finora una pazienza attesa dei mercati aveva di fatto smentito tutte le previsioni della...

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Ci risiamo: lo spread va oltre quota 150 punti e torna a far parlare di sé. Finora una pazienza attesa dei mercati aveva di fatto smentito tutte le previsioni della vigilia. Non si è visto lo spread a 260-300 punti dopo il traguardo tagliato alle elezioni dalle forze anti-establishment, Cinquestelle e Lega. Né tantomeno si sono rivisti i livelli del 2013 dopo oltre 70 giorni di molti stop e pochi go, per dare un governo al Paese. Anche perché lo spettro dell'uscita dall'euro, ottima benzina per il rendimento dei titoli, sembrava definitivamente archiviato. E invece il fantasma del differenziale tra Btp e Bund si è presentato puntuale non appena si è sfiorato un capitolo come il taglio del debito. Un dossier «strasuperato», si è detto subito. Ma gli investitori internazionali, che hanno in portafoglio un terzo del debito italiano, non ci stanno: guai a sventolare parole che destabilizzano la posizione dell'Italia nell'Eurozona. Ecco perché ieri lo spread Btp/Bund ha fatto un salto di oltre 20 punti, prima di chiudere a 151 punti con il rendimento del decennale al 2,10%. Per Piazza Affari il calo è stato invece del 2,3%. Ma poteva andare peggio: durante la giornata ha toccato un rosso di quasi il 3%. Mentre invece si è chiuso con successo il collocamento del Btp Italia: la domanda dei risparmiatori ha raggiunto poco più di 4 miliardi, oltre i livelli di novembre, in attesa oggi dell'asta degli investitori istituzionali. Certo, è presto per temere le grandi ondate speculative. L'Italia ha oggi le spalle più larghe e può ancora contare sull'effetto stabilizzante degli acquisti Bce. Ma il paracadute non varrà per sempre, e certi strafalcioni potrebbero pesare ben più nei prossimi mesi sul conto degli interessi a carico del debito italiano. Un capitolo che diventerà cruciale nella nota di aggiornamento del Def, prevista in autunno, che avrà la prima firma del nuovo governo. Intanto ieri è arrivato il via libera al documento da parte della Commissione speciale del Senato, in vista del passaggio in Aula tra la prossima settimana e quella successiva.


Nel frattempo Luigi Di Maio e Matteo Salvini rispediscono al mittente il test dello spread. Sono «i soliti giochini della finanza, vuol dire che stiamo facendo bene», dice il segretario della Lega. Uno «spauracchio contro il cambiamento», attacca dall'altra parte il leader M5s. E poi ancora, decisamente fuori tema: «Guarda caso, con l'ipotesi del governo M5s-Lega cominciano le fibrillazioni. Vedo una certa paura da parte degli eurocrati. Ma non mi spaventano». È preoccupato per i risparmiatori invece Silvio Berlusconi. Mentre il premier Paolo Gentiloni lancia una bordata dal vertice Ue di Sofia: «Cercherò di rassicurare l'Europa, ma rischia di essere difficile davanti a proposte velleitarie e stravaganti».
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Il Messaggero