Piazza Affari non si è spaventata per la bocciatura della manovra italiana da parte dell'Unione europea, passo ampiamente atteso. Anzi, i titoli di Stato italiani hanno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Manovra, Tria: conti sotto controllo, garantito calo debito
Comunque, in un contesto di Borse mondiali in recupero grazie soprattutto al rimbalzo dei titoli hi-tech, il dato cruciale dai mercati è uno: il Btp italiano a 10 anni ha ridotto il suo rendimento di quasi 15 punti base al comunque sempre elevato tasso del 3,46%, permettendo allo spread con il Bund tedesco di chiudere la giornata in calo a quota 309 da 326 della vigilia. In lieve recupero anche i bond spagnoli e portoghesi, a testimonianza dell'allentamento della tensione sui prodotti dei Paesi maggiormente sotto l'attacco della speculazione. La spiegazione è semplice: gli operatori hanno registrato la scelta dell'Ue di muoversi secondo le procedure ordinarie di fronte a una situazione dalle conseguenze potenzialmente enormi. Procedure come quelle dell'infrazione che sono lunghe e soprattutto senza armi normative nel caso un Paese decidesse di non ottemperare a multe o divieti.
Quindi il 'sentiment' in questo momento è che il dialogo sia avviato e solo una drastica revisione del prodotto interno lordo italiano del quarto trimestre potrebbe cambiare lo scenario. Così Piazza Affari ha seguito le altre Borse europee, con un aumento finale dell'1,4% appena dietro a Francoforte, in linea con Londra e facendo un pò meglio di Parigi e Madrid. A Milano bene soprattutto il credito: Banco Bpm ha segnato un rialzo del 7% e Mps del 3,4%, con acquisti consistenti anche su banche 'big' come Intesa, il cui titolo è salito del 2,8% finale. Si è confermata invece debole la domanda per il Btp Italia, il bond governativo destinato ai risparmiatori. Al termine della terza giornata che ha chiuso la fase di collocamento alla clientela retail, le sottoscrizioni si sono fermate a 140 milioni di euro. Nel primo giorno il titolo indicizzato all'inflazione - giunto alla sua quattordicesima edizione - ha raccolto solo 481 milioni, poi 241, per un totale di 863 milioni, molto al di sotto delle medie degli ultimi anni.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero