(Teleborsa) - Nuove conferme per l'orto ipertecnologico destinato alla coltivazione di verdure per le future missioni spaziali. Il progetto HortExtreme, condotto da ENEA, Agenzia...
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Alla base del progetto, un sistema verticale da 4 metri quadri di superficie coltivabile divisi su quattro livelli - due per la germinazione e due per la crescita - dotato di luci a led ed inserito in una tenda gonfiabile, per la coltivazione "fuori suolo" idroponica di microverdure, all'insegna di un'alimentazione sana e di alta qualità nutrizionale. Grazie al sistema di sensori per la gestione e controllo integrati e al metodo di coltura idroponico "per allagamento", le microverdure ricevono luce e nutrimento a intervalli regolari mentre telecamere e sistemi di rilevamento innovativi consentono il monitoraggio remoto dei principali parametri di crescita e sviluppo, dei consumi energetici e idrici e delle rese produttive.
L'innovativo orto Made in Italy era stato protagonista lo scorso febbraio in Oman, insieme ad altri 15 esperimenti internazionali, della missione Amadee-18, coordinata dall'Austrian Space Forum e finalizzata alla simulazione di alcune delle condizioni del Pianeta rosso, con l'obiettivo di testare strumenti e processi per future esplorazioni spaziali. A fornire microverdure fresche agli astronauti "analoghi" – in quell'occasione amaranto, cavolo cappuccio, senape e ravanello - ci ha pensato dunque la ricerca italiana con il progetto Hortextreme, i cui risultati saranno diffusi nel 2019. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero