Smart working per fragili e chi ha figli under 14: il governo ha trovato i fondi. Le novità

Per i lavoratori che non rientreranno nella norma, serve l'accordo con l'azienda: comunicazioni semplificate

Smart working, nuove regole dal 1° settembre
L'emendamento è già approdato a Palazzo Chigi ed è pronto per essere girato alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato che oggi pomeriggio...

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L'emendamento è già approdato a Palazzo Chigi ed è pronto per essere girato alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato che oggi pomeriggio avvieranno l'esame del decreto Aiuti bis per la conversione in legge: lo smart working per i lavoratori fragili e per i genitori di figli under 14 sarà prorogato fino al 31 dicembre prossimo. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, insieme con il suo staff è riuscito a trovare i fondi necessari all'interno delle risorse assegnate al suo ministero. Era lo scoglio principale (in realtà l'unico) che ha impedito fino ad ora la proroga. A questo punto la via dovrebbe essere in discesa. Il diritto al lavoro agile per i soggetti «maggiormente esposti a rischio di contagio» (fragili) e per le famiglie con figli under 14, è scaduto il 31 luglio. Mentre la modalità semplificata che permette alle aziende di utilizzare lo smart working senza la necessità di stipulare l'accordo individuale con i propri dipendenti, è in vigore fino a oggi. Su quest'ultimo punto, comunque, si è già recentemente intervenuti: i datori di lavoro, grazie alle nuove norme introdotte, dal primo settembre avranno la possibilità di inviare in modo semplificato i nominativi per via telematica con uno snellimento delle procedure . Il problema per la proroga, come detto, nasceva soprattutto da una questione di risorse. Per i lavoratori fragili con mansioni non compatibili con il lavoro da remoto (cassiera del supermercato, ad esempio) infatti fino al 30 giugno nel periodo di assenza dal lavoro scattava l'equiparazione al ricovero ospedaliero. Cosa che ovviamente ha un costo che è a carico dell'Inps e non del datore di lavoro: di qui la necessità di trovare un'adeguata copertura. Che adesso è stata trovata nelle pieghe di bilancio del ministero guidato da Orlando.

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I FRAGILI L'emendamento chiarisce anche chi, ai fini della richiesta di lavoro agile, è considerato fragile: i lavoratori dipendenti pubblici e privati «in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104». Nel caso di genitori di under 14, la possibilità di usufruire dello smart working spetta soltanto ad uno solo dei genitori e purché l'altro lavori e non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito. In questi ultimi mesi, intanto, moltissime aziende, e anche alcune amministrazioni locali, hanno sottoscritto linee guida e accordi con i propri dipendenti per continuare l'esperienza dello smart working. Le formule adottate cambiano, poche aziende però hanno adottato lo smart working full time, utilizzato durante i periodi di contagio acuto del Covid.

 

La maggioranza di questi accordi prevede invece una modalità di lavoro agile alternata al lavoro in presenza (10/12 giorni al mese in smart e il resto in presenza, ad esempio). Per facilitare la vita alle aziende la procedura di comunicazione al ministero del Lavoro è stata semplificata e da domani sarà disponibile lapposito modulo attraverso il portale servizi lavoro, accessibile dai datori di lavoro tramite autenticazione Spid e Cie. L'impresa ha tempo cinque giorni dal comunicare lista dei nominativi dei lavoratori in smart working (con data di inizio e di cessazione delle prestazioni in modalità agile), ma è previsto un periodo di rodaggio: «in fase di prima applicazione delle nuove modalità - si legge in una circolare del Ministero - l'obbligo della comunicazione potrà essere assolto entro il primo novembre 2022».

 

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Il Messaggero