Sirio, Tribunale revoca CdA e nomina amministratore giudiziario

Sirio, Tribunale revoca CdA e nomina amministratore giudiziario
(Teleborsa) - Il Tribunale di Bologna, ad esito del procedimento promosso dal Collegio Sindacale, ha disposto la revoca del consiglio di amministrazione di Sirio e la nomina di...

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(Teleborsa) - Il Tribunale di Bologna, ad esito del procedimento promosso dal Collegio Sindacale, ha disposto la revoca del consiglio di amministrazione di Sirio e la nomina di una amministratore giudiziario. La società ravennate, attiva nella gestione del catering commerciale nel settore ospedaliero, aveva presentato due giorni da un nuovo piano industriale e interventi di ricapitalizzazione per il proprio rilancio, salvo poi vedersi sospendere le negoziazioni.


L'amministratore giudiziario nominato dal Tribunale è il commercialista Fausto Maroncelli, a cui sono stati attribuiti poteri di verifica della situazione contabile, economico e finanziaria della società, verifica della persistenza della continuità aziendale, predisposizione del progetto di bilancio al 31/12/2020 e convocazione della relativa assemblea per la sua approvazione e per ogni consequenziale determinazione, compresa la messa in liquidazione della società o la sua ammissione ad una procedura concorsuale.

Sarà cura dell'amministratore giudiziario, ferma la continuità della gestione ordinaria, procedere alle prime immediate e necessarie verifiche, con particolare attenzione alla tesoreria e ai flussi di cassa, in ottemperanza alle indicazioni rassegnate dal Tribunale, si legge in una nota della società.

Secondo quanto riporta il Corriere di Romagna, sono truffa ai danni dello Stato e frode informatica in danno di un ente pubblico le ipotesi di reato a carico della società emerse da un procedimento diverso da quello del Tribunale di Bologna. Un'inchiesta della Procura di Trento avrebbe scoperto che la società ravennate, la quale gestisce alcune aree di servizio sulla A22, avrebbe inoltrato alla società che gestisce la stessa autostrada alcuni report in cui venivano dichiarati fatturati volutamente inferiori rispetto a quelli effettivamente conseguiti, secondo quanto scrive il giornale locale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero