Sindaci spendaccioni, solo l'11% dei risparmi viene dai tagli su cancellerie e utenze

Sindaci spendaccioni, solo l'11% dei risparmi viene dai tagli su cancellerie e utenze
Sindaci indietro con la spending review, ovvero con i tagli di spesa sulle voci beni e servizi non propriamente indispensabili. Tra il 2010 e il 2015 complessivamente hano...

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Sindaci indietro con la spending review, ovvero con i tagli di spesa sulle voci beni e servizi non propriamente indispensabili. Tra il 2010 e il 2015 complessivamente hano risparmiato solo 384 milioni di euro. Emerge da uno studio presentato al Ministero dell'Economia dal consigliere di palazzo Chigi, Luigi Marattin. E visto che i comuni in Italia a tutt'oggi sono 7.982 parliamo davvero di un risparmio minimo: mendo di diecimila euro all'anno. Naturalmente si tratta di una media che comprende davvero tutti, grandi medi e piccoli comuni. Per riuscire a migliorare i propri bilanci i sindaci più che tagliare le spese per utenze, cancelleria, manutenzioni, costi della politica, assicurazioni e auto blu, hanno optato per altre correzioni: complessivamente negli anni in esame la spesa  dei Comuni si è ridotta infatti di 2 miliardi e 381 milioni, un risultato raggiunto soprattutto attraverso il blocco del turnover e il risparmio sugli interessi passivi. I tagli da spending review quindi hanno inciso sui risparmi complessivi appena per l'11,8%.

Sono stati decisamente più brave invece le Province, le quali - si legge nel rapporto -  «hanno operato una marcatissima opera di spending review propriamente detta: più di tre quarti della correzione della spesa viene da lì
». In particolare le Province hanno ridotto del 35% gli acquisti di beni e servizi e di ben il 40% i trasferimenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero