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Quando si pensa alla sicurezza sulle strade, di solito l’attenzione si concentra sui sistemi m
ontati a bordo delle auto.
Difficilmente si pensa alle barriere di protezione, ai pali, ai rivestimenti delle gallerie e delle carreggiate. È un settore che viene definito «sicurezza passiva» e comprende tutto quello che sta al di fuori della macchina. Se ne occupano pochissime imprese, sei o sette in tutta Europa e in Italia sono solo un paio a fare sia i test che la certificazione. «Offriamo un servizio completo: abbiamo officina, laboratorio e campo per le prove. Le aziende ci mandano disegni e materiali , il resto lo facciamo noi: test e certificazioni, sia per le normative europee che per quelle americane», dice Ottavia Calamani, 32 anni, una laurea in ingegneria civile alla Sapienza di Roma, alla guida di Aisico, società fondata una trentina di anni fa dal padre Stefano. L’azienda, di proprietà della famiglia Calamani, è specializzata in servizi di prove e verifica, in laboratorio e sul campo di infrastrutture di trasporto e di arredi stradali e di certificazioni di conformità. Fattura circa 9 milioni di euro l’anno con oltre 300 clienti nel mondo e occupa una sessantina di persone, in prevalenza giovani ingegneri con una presenza di donne intorno al 40%. «Abbiamo fatto della verifica e del miglioramento della sicurezza stradale, attraverso un continuo processo di innovazione tecnologica, il nostro core business sviluppando negli anni una serie di soluzioni che, ancora oggi, rappresentano lo standard di riferimento di mercato», insiste la società.
I PROGETTI
C’è poi una pista dedicata agli impatti frontali, come i dispositivi anti-intrusione e anti-terrorismo piazzati per esempio davanti alle ambasciate, e una utilizzata per le ferrovie. La società è poi in grado di eseguire prove acustiche e meccaniche sui dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale e da treni per ottenere le certificazioni previste dalle normative. Nelle officine della società invece si mettono a punto i veicoli, i dispositivi e le attrezzature utilizzate nei crash e vengono realizzati carrelli di lancio, freni ed eventualmente prototipi per studiare nuove soluzioni per la sicurezza stradale. L’azienda fondata da Calamani si occupa anche di monitorare la sicurezza delle infrastrutture. In particolare utilizza un sistema di alert automatico dello «stato deformativo» delle installazioni sulle reti stradali e ferroviarie. Il meccanismo è in grado di rilevare danni agli elementi strutturali delle barriere, dei pali di illuminazione, della segnaletica verticale presente sulle strade. Vento, traffico e oscillazioni possono provocare infatti nel tempo una riduzione delle prestazioni e del grado di stabilità. E per le barriere questo può diventare un pericolo per la circolazione. La società ha messo a punto anche una soluzione per individuare difetti di stabilità nei ponti. Una necessità che dopo il crollo del viadotto Morandi a Genova è diventata sempre più urgente per la rete stradale italiana. Un drone riprende l’infrastruttura, poi un software lo ricostruisce in 3D per individuare le parti eventualmente ammalorate. A quel punto vengono installati dei sensori che vanno ad analizzare la situazione per stabilire come intervenire sulle parti danneggiate. Aisico porta poi avanti una serie di progetti culturali, in particolare nel campo della musica. «La società va bene e oltre a investire in ricerca e sviluppo abbiamo pensato che fosse anche giusto restituire qualcosa. Mio nonno Vittorio era un appassionato musicista e per questo abbiamo scelto di puntare sulla musica», spiega ancora Ottavia Calamai. L’azienda finanzia infatti l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, nata nel 2019, attiva al Teatro Mancinelli di Orvieto e formata da professionisti under 35, e il Festival della Piana del Cavaliere – Orvieto Festival, che si svolge ogni anno a settembre.
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