(Teleborsa) - Prosegue la polemica sui diritti tv in Serie A. Alla vigilia di una nuova assemblea, chiamata a discutere sull'ormai noto pacchetto 2 per trasmettere 3 gare in...
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La pay-tv di Comcast, assistita dallo studio Cleary Gottlieb Steen & Hamilton, ha depositato un ricorso per un procedimento cautelare d'urgenza, puntando il dito contro la presunta violazione della Legge Melandri per quanto riguarda la norma che vieta a un singolo operatore di acquistare tutti i diritti per la trasmissione delle partite. Accusa che partirebbe dal fatto che, ad oggi, Dazn è l'unico assegnatario dei diritti tv per il prossimo triennio, dopo che lo scorso 26 marzo, l'assemblea della Lega ha assegnato alla piattaforma streaming i pacchetti 1 e 3 per trasmettere 7 gare a giornata in esclusiva e 3 gare in co-esclusiva del campionato fino al 2024, per una cifra pari a circa 840 milioni di euro a stagione.
Una interpretazione diversa rispetto a quella data dalla Lega, da cui filtra serenità per aver agito nel rispetto delle regole. Domani il tema dei diritti tv tornerà, così, protagonista in assemblea, oltre allo scontro sulla Superlega. Sul tavolo ci sarà il bando per il pacchetto 2, quello che permette di trasmettere tre partite di Serie A ogni giornata (la sfida del sabato sera, l'anticipo della domenica alle 12.30 e il posticipo del lunedì sera) in co-esclusiva con Dazn. Un pacchetto per cui i club avevano rifiutato nelle scorse settimane un'offerta di Sky da 87,5 milioni di euro (in media) l'anno e per il quale potrebbero tornare in corsa anche Mediaset e Discovery. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero