Giornata nera per chi deve viaggiare in aereo. Quasi mille voli cancellati in tutta Italia per effetto degli scioperi dei controllori del traffico aereo dell'Enav. Due...
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Nel complesso, secondo i dati ricevuti dall'Enac da parte degli aeroporti alle ore 17, le cancellazioni sono state 952 tra arrivi e partenze, su tutto il territorio italiano. Un primo sciopero nazionale di 8 ore, indetto da Filt-Cgil, Uil Trasporti e Unica; il secondo stop, limitato a quattro ore, indetto da Fit-Cisl e Ugl-Ta: il motivo delle proteste, il mancato rinnovo del contratto collettivo scaduto a fine 2016. Una serie di altri scioperi locali hanno coinvolto gli uomini radar degli scali di Roma-Fiumicino, Brindisi, Milano, Padova, Cagliari, Catania, Ciampino, Lamezia Terme e Palermo. Per otto ore hanno incrociato le braccia anche i lavoratori delle imprese di handling arrivati alla terza azione di protesta per il mancato riconoscimento ai lavoratori degli accordi economici sottoscritti nel contratto. Pochi i disagi segnalati negli aeroporti, grazie alle cancellazioni preventive decise dalle compagnie, che hanno provveduto a riproteggere i passeggeri.
Alitalia ha cancellato complessivamente 233 voli sia nazionali che internazionali ed ha attivato un piano straordinario per limitare i disagi. Ryanair, che non ha pubblicato la lista delle cancellazioni, ha invitato i passeggeri a firmare una petizione online dell'associazione A4E (Airlines for Europe, di cui Ryanair fa parte insieme ad Air France KLM, easyJet, Iag e Lufthansa), per evitare gli scioperi dei controllori del traffico aereo, che dal 2010 hanno causato oltre 200 giorni di stop con cancellazioni e ritardi in Europa. Giornata di voli a rischio anche per cieli francesi, per il 15esimo giorno di sciopero di Air France. Intorno alla compagnia cresce la preoccupazione del Governo francese: dopo il ministro delle finanze Le Maire oggi è intervenuto il premier Edouard Philippe, che si è detto «preoccupato per la situazione». Teme per il futuro della compagnia anche il ministro delle infrastrutture Elisabeth Borne, che ha indicato la necessità una «crescita competitiva e di denaro per rinnovare la flotta». mentre i sindacati hanno chiesto la ripresa della trattativa sugli stipendi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero