Savona: non esiste piano B, mai proposta l'uscita dall'euro

Savona: non esiste piano B, mai proposta l'uscita dall'euro
«Non esiste un piano B, né ho mai proposto l'uscita dall'euro». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei Paolo Savona alla presentazione della sua...

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«Non esiste un piano B, né ho mai proposto l'uscita dall'euro». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei Paolo Savona alla presentazione della sua autobiografia nella sede della stampa estera a Roma con accanto Stefano Fassina di Leu e l'ex ministro Giorgio La Malfa.


«Non solo l'euro ha aspetti positivi ma indispensabili. Se vuoi un mercato unico, devi avere una moneta unica. La mia posizione è che la costruzione è una costruzione limitata, che va perfezionata», ha proseguito il ministro. «La Banca centrale europea deve essere dotata di uno statuto simile a quello della Federal Reserve», ha aggiunto.

«Il rischio è quello di andare agli estremi, difendere l'euro a qualsiasi costo o quelli che non lo difendono per nulla», ha detto ancora Savona. «Non solo l'euro ha aspetti positivi ma indispensabili se vogliamo il mercato comune, poi se vogliamo sfasciare tutto... ma questo lo decide il paese non Paolo Savona», ha continuato. 

«C'è un vincolo europeo (tetto 3% deficit/pil) che dobbiamo rispettare ma abbiamo anche un mandato dagli elettori e quindi dobbiamo trovare una conciliazione. La mia idea è che sia l'Europa a trovare una soluzione se non vuole incappare in un problema al voto del 2019», ha proseguito il ministro, insistendo di essere d'accordo con il collega dell'Economia Giovannni Tria e che il punto «sono gli investimenti». Savona ha ribadito che «non esiste alcun piano B», ma si è rifiutato poi di rispondere alle domande dei giornalisti stranieri che lo incalzavano su altre posizioni contenute nel suo ultimo libro. 

«Ho sempre sostenuto che la Germania è un grande paese, nondimeno mi riservo di criticare la Germania, ma per una critica costruttiva che serva a migliorare l'Europa», ha aggiunto il ministro. «Bisogna trovare un punto di incontro delle diverse filosofie per portare avanti il progetto comune europeo, non c'è acredine», ha sottolineato.

«Un primo calcolo indica che la preparazione del Consiglio Ue di fine mese coinvolge 46 punti importanti della vita europea - ha rilevato Savona -. Mi sto preparando ad affrontare problemi complessi e delicati, ci sono riunioni incombenti» con i colleghi europei. «Capisco che la stampa aspetta informazioni - ha aggiunto - capisco che è tra i miei compiti, ma lo farò quando il governo avrà assunto un orientamento su come affrontare le decisioni».

«Al momento opportuno preciserò i vari punti», ha insististito Savona, spiegando che così potrà «comunicare non mie idee personali, ma quelle del governo». Quanto al suo libro 'Come un incubo e come un sogno', Savona tiene a precisare che è precedente agli incarichi di governo assunti. 


«Io, come Ulisse, mi sono legato al palo e ho visto passare Scilla e Cariddi. Ora mi parlano, non sono più un appestato...», ha detto ancora il professore. «Io sono neutrale, non devo essere eletto. Sono un tecnico che metterà soluzioni tecniche sul tavolo del governo». 

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Il Messaggero