Sciopero Ryanair, venerdì nero: 250 voli cancellati

Sciopero Ryanair, venerdì nero: 250 voli cancellati
Si tratta di un vero e proprio venerdì nero quello causato dallo sciopero Ryanair in programma oggi. La protesta, infatti, si sta allargando: il sindacato tedesco dei...

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Si tratta di un vero e proprio venerdì nero quello causato dallo sciopero Ryanair in programma oggi. La protesta, infatti, si sta allargando: il sindacato tedesco dei piloti Cockpiy ha annunciato l'adesione allo sciopero. Cinque sono i paesi coinvolti nello sciopero del personale di bordo: Spagna, Belgio, Olanda, Portogallo, Italia e Germania. Alla protesta si sono uniti anche i piloti italiani, tedeschi e del Belgio. 


Salgono a 250 i voli cancellati, diversamente dai 150 previsti nei giorni scorsi da Ryanair. L'amministratore delegato di Ryanair Michael O'Leary, in conferenza stampa, ha lanciato un monito: «Annullate questo sciopero che non è sostenuto dalla grande maggioranza dei lavoratori di Ryanair. La protesta va cancellata a beneficio della compagnia aerea la cui immagine è stata fortemente danneggiata e e dei clienti che vogliono poter prenotare i loro biglietti normalmente senza temere scioperi futuri.»

Tra i motivi dello sciopero figura il mancato accordo sui contratti: il personale di bordo e i piloti richiedono alla compagnia la somministrazione del contratto collettivo nazionale del Paese in cui lavorano e non di quello irlandese. Viene anche richiesto di avvicinare i livelli di retribuzione a quelli delle altre compagnie di volo low cost.   

Per quanto riguarda, invece, la denuncia presentata dalla compagnia all'Unione Europea per far aprire un'indagine all'antitrust su delle presunte «interferenze» di compagnie aeree concorrenti nei negoziati in corso tra la Ryanair e i sindacati, arriva la risposta della commissione. Una portavoce della commissione fa sapere che la questione segnalata non riguarda la politica europea di tutela della concorrenza, dal momento che la libertà di associazione e il diritto dei lavoratori di organizzarsi sono protetti dalla Convenzione 87 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro. 


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Il Messaggero