Russia in default: è la prima volta dal 1918

Russia in default: è la prima volta dal 1918
(Teleborsa) - La Russia finisce in default per non aver onorato le scadenze del suo debito in valuta estera. Si tratta della prima volta dal 1918, subito dopo la rivoluzione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - La Russia finisce in default per non aver onorato le scadenze del suo debito in valuta estera. Si tratta della prima volta dal 1918, subito dopo la rivoluzione russa, quando il regime bolscevico decise di non farsi carico dei debiti dell'amministrazione zarista:


Lo stato di insolvenza è scattato a seguito dello scadere del periodo di tolleranza su 100 milioni di dollari di bond non rimborsati, a causa dell'impossibilità di rimborsarle in dollari a seguito delle sanzioni inflitte a Mosca per l'invasione in Ucraina. In realtà si tratta di un default di natura solo tecnica, poiché il pagamento sarebbe saltato non per mancanza di denaro del debitore, ma per la chiusura dei canali di trasferimento ai creditori.

Mosca aveva già sfiorato il default ad aprile, allo scadere di altre obbligazioni estere, ma si era salvata rimborsando il debito in rubli e modificando unilateralmente l'elenco delle valute ammesse quale pagamento dal regolamento del prestito. Poi, il Tesoro USA a maggio aveva irrigidito le sanzioni, eliminando l'esenzione a favore dei creditori di Mosca e rendendo dunque il default una certezza.

In realtà, il fallimento è solo simbolico perché è stato provocato dall'emarginazione prodotta dalle sanzioni, giacché la Russia è un Paese finanziariamente ed economicamente isolato dal resto dell'Occidente. Il Cremlino ha dunque fatto sapere che ricorrerà ai tribunali internazionali per contestare la legittimità della dichiarazione di default dal momento che da parte sua c'è la volontà e ci sono i soldi per pagare il proprio debito.

Ma le agenzie di rating Fitch, Standard & Poor's e Moody's avevano già avvertito che l'eventuale pagamento in rubli non avrebbe evitato l'ufficializzazione del default, poiché non ammesso del regolamento del prestito.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero