Rottamazione ter, per pagare la prima rata c'è tempo fino al 5 agosto

Rottamazione ter, per pagare la prima rata c'è tempo fino al 5 agosto
Si è chiusa definitivamente ieri la finestra per i ritardatari che volevano presentare all’Agenzia delle entrate-Riscossione le istanze per la...

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Si è chiusa definitivamente ieri la finestra per i ritardatari che volevano presentare all’Agenzia delle entrate-Riscossione le istanze per la «rottamazione-ter» e il «saldo e stralcio». Le domande presentate nel mese di luglio, ancora in fase di lavorazione negli uffici, si aggiungeranno alle circa 1,7 milioni presentate entro il 30 aprile scorso, portando il totale a superare il tetto di 2 milioni di domande. Inoltre ci sono ancora cinque giorni dei contribuenti che entro il 31 luglio 2019 dovevano pagare la prima rata della cosiddetta rottamazione-ter delle cartelle.


Per quanto riguarda la rottamazione ter - ricorda l’Agenzia delle Entrate-Riscossione - c’è quindi tempo fino a lunedì 5 agosto per coloro che entro lo scorso 30 aprile hanno aderito alla definizione agevolata e devono procedere con il primo pagamento previsto dal piano di rateizzazione scelto in fase di adesione. Lo prevede la Legge n. 136/2018 che ha introdotto la possibilità di pagare con un lieve ritardo e senza oneri aggiuntivi. Per il versamento si deve utilizzare il bollettino Rav con scadenza 31 luglio inviato nelle scorse settimane da Agenzia delle entrate-Riscossione insieme al piano complessivo dei pagamenti (si può richiedere la copia sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it). Il mancato, insufficiente o tardivo pagamento della rata, oltre la tolleranza di cinque giorni prevista per legge, determina l’inefficacia della definizione agevolata, il debito non potrà essere più rateizzato e l’agente dellariscossione dovrà riprendere, come previsto dalla legge, le azioni di recupero.


Secondo quanto stabilito dal Decreto Crescita (DL n. 34/2019), che ha riaperto i termini per aderire alla «rottamazione-ter» e al «saldo e stralcio» fino allo scorso 31 luglio, le cartelle o avvisi già ammessi al pagamento agevolato non potevano essere nuovamente inseriti in una dichiarazione di adesione. Pertanto, per non perdere i benefici della pace fiscale, è necessario saldare la prima rata del piano dei pagamenti anche per eventuali debiti che, erroneamente, siano stati inseriti in una nuova domanda di adesione. Ieri, dunque, si è chiusa definitivamente la finestra per i ritardatari che volevano presentare all’Agenzia delle entrate-Riscossione le istanze per la «rottamazione-ter» e il «saldo e stralcio». In questo caso si tratta di una scadenza perentoria, fissata dal cosiddetto decreto Crescita che aveva riaperto i termini per dare un altro mese di tempo ai contribuenti che non avevano ancora aderito. Le domande presentate nel mese di luglio, ancora in fase di lavorazione negli uffici di Agenzia delle entrate-Riscossione, si aggiungeranno alle circa 1,7 milioni presentate entro il 30 aprile scorso, portando il totale a superare il tetto di 2 milioni di domande complessive per i due provvedimenti agevolativi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero