Sono stati firmati oggi i due decreti interministeriali per introdurre in via sperimentale, per due anni, l'obbligo di indicazione dell'origine del riso e del grano per la...
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«È un passo storico che abbiamo deciso di compiere senza aspettare Bruxelles, spronandola a dare piena attuazione al Regolamento Ue del 2011 - ha detto Martina - puntiamo così a dare massima trasparenza delle informazioni al consumatore, tutelare i produttori e rafforzare i rapporti di due filiere fondamentali per l'agroalimentare made in Italy». «La nostra strategia è di apertura ma di massima trasparenza - ha detto Calenda - l'Ue ha dimostrato una lentezza inaccettabile su questo tema, noi abbiamo deciso di andare avanti e di sfidare, in termini costruttivi, l'Europa su questo terreno». Il decreto grano/pasta, in particolare, prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta il Paese di coltivazione del grano e quello dove è stato macinato.
Quanto al riso, in base al provvedimento devono essere obbligatoriamente indicati il Paese di coltivazione, quello di lavorazione e di confezionamento. Le indicazioni sull'origine dovranno, inoltre, essere apposte in etichetta in un punto evidente in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili. Quanto alla tempistica, i provvedimenti prevedono una fase di 180 giorni per l'adeguamento delle aziende a nuovo sistema e lo smaltimento delle etichette e confezioni già prodotte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero