OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Oggi sei italiani su dieci avrebbero difficoltà ad acquistare una nuova auto in caso di bisogno. Uno su quattro potrebbe non riuscire a sostituire la caldaia. Inflazione e caro vita si mangiano i risparmi delle famiglie, stando a quanto emerge dall’indagine Acri-Ipsos diffusa in occasione della giornata mondiale del risparmio. Del resto le stime preliminari dell’Istat su ottobre vedono un balzo monstre dell’11,9% su base annua dell’inflazione, 3,5% su base mensile. Mai così male dal giugno del 1983, quando la variazione tendenziale era stata del 13%. L’indagine dell’associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di risparmio fotografa un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni e uno scenario di nuovo difficile, molto simile a quello del 2020. La guerra in Ucraina e la crescita dei prezzi e delle bollette energetiche hanno alimentato una nuova ondata di pessimismo tra gli italiani, dopo la parentesi di fiducia del 2021. Nel contempo cresce fortemente il numero degli insoddisfatti per la propria situazione economica.
LO SCENARIO
Se da un lato è vero che il risparmio tricolore resta su quote elevate, dall’altro il caro vita deflagrato nel 2022 sta progressivamente indebolendo la capacità degli italiani di risparmiare. Di più. Aumentano le persone costrette ad attingere alle riserve accumulate nei precedenti anni, o a ricorrere a prestiti, per fronteggiare spese impreviste. Le famiglie in grado di far fronte con mezzi propri alle difficoltà, evidenzia il rapporto Acri-Ipsos, sono in diminuzione: oggi il 39% (contro il 42% del 2021) si dice in grado di affrontare senza problemi una spesa non preventivata pari a 10mila euro. Il 75% delle famiglie (erano il 79% nel 2021) non teme “cattive sorprese” fino a mille euro. Risultato? Secondo il sondaggio effettuato da Acri gli italiani che sono soddisfatti dell’attuale quadro economico sono l’11%, contro il 17% rilevato nel 2021. La maggioranza, ovvero il 58%, è di nuovo pessimista sul futuro dell’economia nazionale e mondiale e sui propri conti personali. L’Istat è stata chiara. La forte accelerazione dell’inflazione si deve soprattutto ai prezzi dei beni energetici (schizzati a ottobre da +44,5% a +73,2%) e in misura minore ai prezzi dei beni alimentari (passati da +11,4% a +13,1%).
IL SETTORE ALIMENTARE
Secondo le stime dell’istituto di statistica i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano a ottobre da +10,9% a +12,7%.
I COSTI
Attenzione però perché tra il 15 e il 30% della popolazione rischia di scivolare nella povertà alimentare, avverte il direttore del centro studi. Fa due conti l’Unione nazionale dei consumatori. Per cibo e bevande, che segnano un +13,5%, una famiglia pagherà in media 761 euro in più su base annua. Una batosta che sale a 937 per una coppia con 1 figlio e a 1.038 euro per una coppia con 2 figli. Nel caso delle coppie con 3 figli l’asticella arriva a 1.240 euro. Per quanto riguarda l’inflazione nel suo complesso, calcola l’Unc, il +11,9% significa per una coppia con due figli una stangata complessiva, in termini di aumento del costo della vita, che sfonda la soglia dei 4 mila euro, toccando 4.059 euro su base annua, di cui 2.219 per abitazione, elettricità e combustibili, e 1.073 per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 3.770 euro. In media per una famiglia il rincaro è di 3.324 euro, 2.016 per l’abitazione, 789 per il solo carrello della spesa. Il presidente dell’Unione nazionale dei consumatori, Massimiliano Dona, lancia l’allarme: «L’inflazione stava già dissanguando gli italiani, ma ora la situazione è diventata davvero drammatica. Le famiglie da troppo tempo stanno attingendo ai loro risparmi per poter pagare la spesa e le bollette della luce e del gas: i salvadanai sono vuoti. Il governo deve intervenire il prima possibile».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero