Riforma popolari, al vaglio del governo un tetto al diritto di voto

Riforma popolari, al vaglio del governo un tetto al diritto di voto
ROMA La strada è ormai tracciata per la riforma che investirà le banche popolari. La speranza dunque sembra ora appesa soltanto ad alcuni correttivi. Come la possibilità di...

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ROMA La strada è ormai tracciata per la riforma che investirà le banche popolari. La speranza dunque sembra ora appesa soltanto ad alcuni correttivi. Come la possibilità di limitare l’esercizio di voto in assemblea dopo la trasformazione in spa. Non a caso oggi il relatore al decreto legge sul sistema bancario in commissione Finanze alla Camera, Marco Causi (Pd), ha chiesto al governo di valutare la possibilità di introdurre almeno questo paletto. Con l’obiettivo preciso di mantenerne certa la caratteristica «public», cioè la proprietà diffusa.


L’importanza della riforma non è in discussione per Causi, visto che ha l’obiettivo di rafforzare il sistema bancario italiano in termini offensivi e non difensivi». Ma un limite al diritto di voto è auspicabile. Anche nello scenario della formazione di due maxi-poli, a prova di scalata.



«Quando entreremo nel merito della proposta", ha replicato a stretto giro il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, «la valuteremo». La partita è per il momento affidata alle audizioni sul provvedimento che impegneranno le Commissioni a partire da domani per tutta la settimana. Partirà la Consob, mentre la Banca d’Italia si farà sentire lunedì prossimo. Anche la riforma ha già incassato il consenso ufficiale anche del governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco. Quanto ai rappresentanti di Assopopolari sono convocati il 19 febbraio.



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Il Messaggero