Si è appena concluso il tavolo tecnico sui rider, riconvocato oggi dal ministero del Lavoro. Continua il dialogo tra rider, sindacati, imprese e governo per cercare un...
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Il confronto è entrato nel merito della questione: quali tutele disegnare per un lavoro dignitoso, (previdenziali, assicurative, orari di lavoro, diritto al riposo, ed equo compenso) a prescindere dalla configurazione contrattuale e giuridica dei rider.
“Nel corso dell’incontro abbiamo registrato piccoli passi in avanti, ma la strada è ancora lunga.” Così il sindacato UGL, nell'intervento svolto dal Vice Segretario Generale, Luigi Ulgiati, congiuntamente a Stefano Petrini, che hanno ribadito “la necessità che a questi lavoratori, facenti parte della Gig economy, sia riconosciuto un contratto di lavoro adeguato” e hanno sottolineato la volontà di partecipare attivamente attraverso un confronto costruttivo alla negoziazione dei principali aspetti connessi alle prestazioni professionali come, ad esempio, le modalità di predisposizione degli algoritmi che regolano l’erogazione della prestazione stesse.
"È fondamentale riconoscere ai rider le principali tutele legate agli aspetti pensionistici, previdenziali, della salute, del salario minimo garantito, e di tutti gli altri istituti già riconosciuti per le altre categorie di lavoratori subordinati. Questo resta un obiettivo importante e fondamentale per l’UGL,” che proseguirà il confronto nelle prossime settimane presso il Ministero del Lavoro.
Non si è discusso, invece, sulla possibilità di configurare i rider come "lavoratori subordinati". Soluzione, condivisa da Cgil, Cisl e Uil e per la quale sembra propendere lo stesso ministro del Lavoro Luigi di Maio, ma avversata dalle imprese del food delivery.
Il prossimo tavolo potrebbe essere riconvocato per la fine di settembre. «Mi pare che la disponibilità offerta da tutti a ragionare sul merito accantonando i punti di maggior dissenso possa essere considerato un passo avanti», ha commetanto il segretario confederale Cgil, Tania Scacchetti. Analisi condivisa anche dalla Cisl. «Finalmente si è cominciato a lavorare, ad entrare nel merito, anche se il terreno è complesso. Vedremo strada facendo», spiega Roberto Benaglia.
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Il Messaggero