L'intesa con Bruxelles è fatta e «reggerà». Matteo Renzi ha strappato il compromesso con l'Ue sulla legge di stabilità: l'Italia rivedrà la sua manovra adeguando...
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Lo scontro con la Germania sul rigore comunque è stato duro. «La discussione sulla politica economica è stata come sempre tosta e accesa», ha detto il premier al termine del vertice europeo a Bruxelles. «Ora bisogna risolvere le nostre questioni, che sono la priorità del governo italiano. Un governo che rispetta tutti ma non si ferma davanti a nessuno», ha aggiunto il premier.
«Ora ci stanno prendendo le misure, hanno capito che non scherziamo, che facciamo sul serio. Ma l'Italia deve fare ciò che ha promesso. Saremo credibili se faremo le riforme che abbiamo promesso da una vita come riforma costituzionale, giustizia ecc.», ha poi sostenuto Renzi al tg de La7, facendo un primo bilancio del vertice Ue.
Sulla legge di stabilità «come vi avevamo detto non vi sono particolari preoccupazioni e problemi» per l'Italia, ha assicurato Renzi. «Nelle prossime ore sarà chiuso quello che dovrà essere chiuso», ha aggiunto. «La finanziaria, quella che riduce le tasse, è andata, va bene anche all'Europa. Ora la vera sfida è il percorso di riforme in Italia», ha detto ancora il premier.
«Direi di no, poi si sta attenti a tutto», ha affermato ancora il premier , rispondendo a chi gli chiede se teme che la mediazione con l'Ue sulla legge di stabilità muti con il passaggio da Barroso a Juncker. «Il percorso di compromesso trovato a Bruxelles mi pare che regga».
Il problema dell'Europa non sono gli extra-costi sul bilancio Ue ma «la tecnocrazia e la burocrazia», ha poi sostenuto Renzi a Bruxelles, affermando però di non aver mai parlato di «arma letale», come invece in precedenza aveva riferito il premier britannico David Cameron.
«Noi dovremmo dare 300 milioni in più - ha spiegato Renzi - e c'è una discussione in corso, ma non ho mai parlato di arma letale. Ho parlato di burocrazia e tecnocrazia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero