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È iniziata la fuga dal reddito di cittadinanza: in un anno circa duecentomila nuclei hanno salutato il sussidio e pure le richieste risultano in calo. Merito anche della stretta, introdotta in prima battuta da Draghi (che per esempio aveva portato da tre a due le offerte di lavoro rifiutabili senza il rischio di perdere l’assegno) e poi rafforzata dal governo Meloni con l’ultima legge di Bilancio (che non solo ha azzerato le proposte a cui è possibile dire di no, ma ha previsto l’obbligo di formazione per i più giovani e stabilito che gli occupabili non avranno più diritto all’assegno a partire da agosto).
IL DECALAGE
A dicembre la prestazione di sostegno ha raggiunto un milione e quarantacinquemila famiglie: i nuclei beneficiari nello stesso periodo del 2021 erano più di 1,2 milioni. Pesano i controlli e il numero dei decaduti dal beneficio. Pure le richieste per accedere al reddito di cittadinanza dei Cinquestelle però, come detto, sono in diminuzione rispetto ai primi anni, segno che tira un’aria diversa: il momento del sipario che cala si avvicina e così in molti starebbero cominciando a guardare ad altre soluzioni per mettersi al sicuro. Certo, forse è ancora presto per parlare di una grande fuga, per citare il film del 1963 con Steve McQueen e diretto da John Sturges, ma a giudicare dai numeri le nuove regole anti-fannulloni sembrano comunque aver scavato sotto al sussidio delle gallerie sotterranee, in grado di accelerare l’esodo dei percettori dell’aiuto verso il lavoro.
Pure i controlli hanno fatto la loro parte.
I COSTI
Al momento l’importo medio erogato per il reddito è pari a 580 euro. La platea dei percettori del reddito e della pensione di cittadinanza è composta da 2,20 milioni di cittadini italiani, 201mila cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue, 84mila cittadini europei, 3.600 familiari delle precedenti categorie o titolari di protezione internazionale. La distribuzione per aree geografiche vede 425mila persone beneficiarie al Nord, 327mila al Centro e oltre 1,7 milioni al Sud e nelle isole. Capitolo occupabili. Dai dati Anpal aggiornati al 30 giugno del 2022, emerge che sono 919.916 i beneficiari del reddito di cittadinanza indirizzati ai servizi per il lavoro, di cui 660mila sono tenuti alla sottoscrizione del patto per la ricerca di un’occupazione (i famosi attivabili). I percettori che risultavano presi in carico dai centri per l’impiego erano, sempre al 30 giugno dello scorso anno, circa 280mila, ovvero meno della metà di quelli tenuti a intraprendere questo percorso.
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