Le domande per il reddito di cittadinanza e per Quota 100 stanno procedendo ad un buon ritmo e sostanzialmente sono proiettate verso i traguardi prefissati nelle stime che hanno...
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Esodo del 25 aprile con il caro-benzina: punte di 2 euro/litro in autostrada
Un risparmio potrebbe infatti riguardare proprio il Reddito di cittadinanza e aggirarsi intorno ad un miliardo di euro. Il perché è nei numeri stessi: finora, come indicato da Tridico parlando a Radio capital, sono state presentate le domande da 900 mila nuclei familiari, che corrispondono a circa 2,7 milioni di persone; la stima nella relazione tecnica della manovra parla di 1,3 milioni di nuclei beneficiari dell'Rdc. Le domande sono partite il 6 aprile. «In un anno si può arrivare a 1,2-1,3 milioni di nuclei e quindi a quasi 4 milioni di componenti», dice il nuovo numero uno dell'Istituto, indicando che, se i numeri sono questi, il costo è di «circa 7 miliardi».
Quindi «se il costo si stabilizza su una misura inferiore, ipotizziamo di un miliardo», quel tesoretto «dovrebbe rimanere sul sociale. Come già detto da Di Maio, l'idea sarebbe di inserirlo nel pacchetto sociale, come sussidio alle famiglie e agli asili nido». In ogni caso, precisa Tridico, il risparmio potrebbe arrivare più come conseguenza delle bocciature delle richieste presentate, per la mancanza dei requisiti necessari, che dal numero delle domande: «il tasso di rifiuto è del 25%». Tra fine aprile e inizio maggio saranno accreditati i primi pagamenti sulla nuova carta Rdc: l'importo medio è di 520 euro a famiglia, sottolinea Tridico, rimarcando che soltanto il 7,4%, «veramente poco», percepirà tra i 40-50 euro, mentre per il 71% l'importo sarà dai 300 euro in su; il 5,4% oltre i 1.000 euro. Oltre la metà degli importi viaggia comunque fino ai 500 euro.
Anche per quanto riguarda Quota 100, la possibilità di andare in pensione anticipata con almeno 38 anni di contributi e 62 anni di età, prevista per il triennio 2019-2021, il nuovo presidente dell'Inps dice che «è assolutamente sostenibile» e ribatte così all'attacco più volte sollevato dall'ex presidente Tito Boeri. È una misura «giusta», dopo «l'ingessatura» creata dalla legge Fornero, ed è «per un periodo limitato»: «Tra tre anni si vedrà quale potrebbe essere la nuova misura di flessibilità».
Il Messaggero