I contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Irpef nell'anno d'imposta 2015 sono stati 40,8 milioni, in lieve aumento (+0,13%) rispetto all'anno precedente. Lo...
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Circa 10 milioni di soggetti hanno un'imposta netta pari a zero. Se si considerano quelli la cui imposta netta è interamente compensata dal bonus mensile di 80 euro, coloro che di fatto non versano l'Irpef salgono a circa 12,2 milioni. È quanto emerge dalla nota del Tesoro sulle dichiarazioni Irpef sui redditi d'imposta relativi al 2015. Nei 10 milioni rientrano «contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione e quelli la cui imposta lorda si azzera per le detrazioni fiscali.
«Il 45% dei contribuenti si colloca nella classe fino a 15.000 euro; in quella tra i 15.000 e i 50.000 euro si posiziona il 49% dei contribuenti, mentre solo il 5,2% dei contribuenti dichiara più di 50.000 euro, versando il 38% dell' Irpef totale». Sopra i 300mila euro dichiarano 34mila contribuenti (lo 0,1%). «Rispetto all'anno precedente, aumenta sia il numero dei soggetti che dichiarano più di 50.000 euro (+65.000) sia l'ammontare dell' Irpef dichiarata (+1,9 miliardi).
Rispetto al valore medio del reddito complessivo (pari a 20.690 euro), il reddito medio da pensione (pari a 16.870 euro) è inferiore del 18,5% mentre quello da lavoro dipendente (pari a 20.660 euro) è in linea, tenuto conto che quest'anno comprende i premi di produttività non assoggettati a tassazione sostitutiva. Analizzando i lavoratori dipendenti in base al tipo di contratto di lavoro, emerge che, se si considerano soltanto i soggetti con contratto a tempo indeterminato (pari a 16 milioni, +2,1% rispetto al 2014), il valore medio è pari a 23.068 euro (-1,3% rispetto all'anno precedente20), mentre coloro che hanno esclusivamente contratti a tempo determinato (pari a 4,8 milioni, +2,0% rispetto al 2014) hanno un reddito medio di 9.633 euro (-1,8% rispetto all'anno precedente). Il reddito medio d'impresa è pari a 19.990 euro, 3,4% in meno rispetto al reddito complessivo medio, mentre quello da lavoro
autonomo (38.290 euro) è quasi il doppio.
Dai dati si osserva la lieve flessione del reddito medio da lavoro dipendente (-0,2%) mentre è consistente la crescita dei redditi d'impresa (+14,4% per la contabilità ordinaria e +8,6% per la contabilità semplificata) e da lavoro autonomo (+7,6%) influenzata dall'introduzione del regime forfetario rivolto alle partite Iva con dimensioni economiche ridotte: la fuoriuscita dalla tassazione ordinaria di imprenditori e autonomi di piccole dimensioni, che dichiarano normalmente redditi bassi, determina infatti fisiologicamente un aumento del reddito medio dichiarato soggetto a Irpef ordinaria.
L'analisi territoriale delle dichiarazioni Irpef per l'anno d'imposta 2015 mostra che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (24.520 euro), seguita dalla provincia di Bolzano (22.860 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso (14.780 euro). «Rimane notevole - sottolinea il Mef - la distanza tra il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni meridionali».
Le addizionali Irpef alleggeriscono le tasche dei contribuenti per un totale di 16,5 miliardi di euro, di cui
11,8 miliardi vanno alle regioni e 4,7 miliardi ai comuni. I più tartassati si trovano nel Lazio, che versano in media 620 euro l'anno di imposta addizionale regionale e 250 euro di addizionale comunale, per un totale di 870 euro l'anno.
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Il Messaggero