(Teleborsa) - Sarà la Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen ad alzare il velo sulla "pagella" al PNNR italiano oggi a Roma, durante il suo incontro con il Premier...
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Voti altissimi - tutte A, e soltanto una B, in continuità con tutti gli altri giudizi pubblicati finora - sul piano di rilancio nazionale che assicurano all'Italia 25 miliardi di euro entro luglio. Ed è solo un anticipo di quei 191,5 miliardi che affluiranno gradualmente nel Paese fino al 2026, consentendo di sbloccare le riforme e gli investimenti che cambieranno per sempre economia e società.
Una rivoluzione destinata a durare nel tempo e a far riguadagnare al nostro Paese le posizioni perse negli anni su crescita, occupazione, produttività e competitività.
Su undici capitoli esaminati, dunque, dieci A. Per la Commissione, infatti, il piano "rappresenta una risposta bilanciata e completa alla situazione economica e sociale", e "contribuisce in maniera efficace ad affrontare le sfide identificate dalle raccomandazioni" specifiche della Ue. Inoltre "rafforza il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro, e la resilienza economica, sociale ed istituzionale". Le misure poi "non arrecano danni" agli obiettivi ambientali della Ue, cioè non si contraddicono, e contribuiscono in modo efficace sia alla transizione energetica che a quella digitale. Avranno inoltre un "impatto duraturo" sull'Italia che è anche riuscita ad assicurare un "efficace monitoraggio" dell'attuazione del piano. Anche il meccanismo di controllo anti-frodi è giudicato efficace. Infine, tutte le misure del Pnrr sono "coerenti".
Nessuno è riuscito infatti a rispettare le rigide indicazioni sulla definizione del Costing delle misure, e quindi le stime si sono perlopiù basate su costi di misure simili, come nel caso del Pnrr italiano. Bruxelles rileva poi che il piano è "ben allineato" al Green Deal, con il 37% di misure indirizzate alla transizione climatica, tra cui progetti di efficientamento energetico degli edifici (Superbonus) e per favorire la concorrenza nel mercato del gas e dell'elettricità. Al digitale è dedicato invece il 25% del piano, con misure per la digitalizzazione delle imprese, incentivi fiscali per la transizione 4.0, la banda larga e il sostegno a ricerca e innovazione.
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Il Messaggero