Assicurazioni, boom di truffe on line: l'Ivass scopre cento siti fake

Assicurazioni, boom di truffe on line: l'Ivass scopre cento siti fake
Hanno nomi rassicuranti e che rievocano serie e storiche compagnie assicurative oppure ne copiano direttamente l'identità ma sono dei siti internet fake montati da vere...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Hanno nomi rassicuranti e che rievocano serie e storiche compagnie assicurative oppure ne copiano direttamente l'identità ma sono dei siti internet fake montati da vere e proprie centrali della truffa. Il cliente ignaro pensa così di aver assicurato il proprio veicolo e non solo ci rimette il denaro ma se viene fermato per un normale controllo delle Forze dell'ordine rischia multa e sequestro dell'auto.


A tracciare un fenomeno in crescita che ha già raggiunto un giro d'affari di 3 milioni di euro e migliaia di veicoli assicurati è l' Ivass, l'istituto di vigilanza delle assicurazioni, che per contrastarlo sta montando un'azione di controllo e repressione la quale ha portato negli 11 mesi del 2018 alla scoperta di 103 siti falsi. Infatti dietro denominazioni come www.assicuralasubito.com, www.assicurazionidirect.it o www.easyassicura.com vi sono pagine di intermediazione web irregolari dietro la quale si nascondono truffe ai danni dei malcapitati clienti. La frode può arrivare peraltro anche attraverso i social network, i banner sui motori di ricerca o campagne promozionali via mail oppure utilizzando il nome di compagnie esistenti causando a queste dei danni di reputazione e immagine.

E oltretutto, rileva l' Ivass, si genera una sfiducia dei clienti verso lo strumento dell'assicurazione via internet e le forme di pagamento elettronico. Spesso il metodo di pagamento è infatti chiesto attraverso il pagamento su carte ricaricabili. Per questo una volta accertata l'irregolarià del sito, l' Ivass mette in moto la rete di soggetti (Registro italiano domini, il service provider, il motore di ricerca) per oscurare e bloccare la pagina. Quindi chiede alla banca o a Banco Posta di bloccare le carte usate dai truffatori. È una 'partita s scacchì complessa perchè chi mete in piedi questo tipo di frodi sono vere e proprie centrali del crimine, capaci di rimettere in piedi in breve tempo un'altra trappola attraverso nuovi siti, magari simili nella denominazione.


A cadere nella rete sono una serie di soggetti magari meno esperti dal punto di vista dell'educazione finanziaria o con problemi di lingua, immigrati in primis ma anche, a sorpresa, i più giovani. I 'millenials' infatti fanno largo uso di internet ma spesso non hanno adeguata conoscenza degli strumenti di prevenzione.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero