Rc auto e professioni, il governo gioca con la Ue la carta delle liberalizzazioni

Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda
Era stato presentato in Parlamento quasi due anni fa, decisamente in un'altra stagione politica. Ora il governo prova a rilanciare il disegno di legge sulla concorrenza anche...

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Era stato presentato in Parlamento quasi due anni fa, decisamente in un'altra stagione politica. Ora il governo prova a rilanciare il disegno di legge sulla concorrenza anche con un occhio a Bruxelles, dove nell'ambito della trattativa su flessibilità dei conti e riforme un pacchetto di liberalizzazioni - per quanto limitato in alcuni capitoli - può rinforzare il profilo modernizzatore del nostro Paese.


L'IMPEGNO CON BRUXELLES
Dentro, per la verità, c'è solo una parte di quel che il ministro Calenda avrebbe voluto vedere, come lui stesso riconosce. Ma comunque anche dal suo punto di vista i passi avanti ci sono, su assicurazioni auto, attività professionali, farmacie, servizi bancari e su altre voci ancora. Oggi è in programma un incontro tra Calenda, Anna Finocchiaro ministro dei Rapporti con il Parlamento, i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato e i relatori del provvedimento. Il fatto stesso che il testo sia stato ripescato dal possibile oblio del dopo referendum indica la volontà dello stesso presidente del Consiglio di portarlo avanti: una volta calendarizzato, potrebbe essere approvato definitivamente a Palazzo Madama entro febbraio per poi passare alla Camera dove non subirebbe modifiche. Con Bruxelles l'impegno è ora di chiudere per giugno.

Nel capitolo Rc auto, il piatto forte - ed anche il tema più dibattuto - è quello degli sconti obbligatori che scattano con l'ispezione del veicolo o la presenza della scatola nera o ancora del meccanismo che impedisce di avviare il motore in caso di alto tasso alcolemico. La legge dice che la riduzione dovrà essere «significativa» e poi ulteriormente maggiorata nelle Province con più sinistri e dunque prezzi medi più elevati: tipicamente quelle meridionali. Spetterà però ad un regolamento dell'Ivass, l'istituto di vigilanza sulle assicurazioni, definire il meccanismo esatto; questo compromesso dovrebbe reggere nella versione finale del provvedimento nonostante le pressioni da parte di parlamentari eletti al Sud per una sorta di automatismo della maggiorazione. Altro nodo delicato quello relativo al risarcimento del danno psico-fisico in caso di incidente: toccherà ad un ulteriore provvedimento (un decreto del presidente della Repubblica) definire un'unica tabella valida su tutto il territorio nazionale. Ulteriori misure tendono ad aumentare la trasparenza delle polizze e a contrastare le frodi nel settore.

LE FARMACIE
In tema di farmaci, non sono entrate nel testo le norme per liberalizzare quelli di fascia C; le misure per allargare la concorrenza comprendono invece la possibilità di ingresso per i soci di capitale (anche con il 100 per 100) e la cancellazione del vincolo massimo di titolarità di quattro farmacie e non al di fuori della stessa Provincia. Ci sarà invece un tetto su base regionale pari al 20 per cento delle farmacie. Viene poi data la possibilità a quelle convenzionate con il Servizio sanitario nazionale di restare aperte anche oltre i turni stabiliti.

Alcuni articoli riguardano le attività professionali. Per i notai il numero minimo di abitanti per ogni posto scende da 7 mila a 5 mila, mentre scompare - ma è una misura più che altro simbolica - l'attuale reddito minimo fissato a cinquantamila euro. Per gli avvocati il preventivo diventa obbligatorio e non più solo su richiesta del cliente; i soci di capitale potranno entrare negli studi con un tetto al 33 per cento. Infine a proposito di banche, queste al momento di concedere un mutuo o un prestito saranno obbligate, alle stesse condizioni, ad accettare polizze assicurative proposte dal cliente al posto di quelle offerte dall'istituto.
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Il Messaggero