Nel 2020 Quota 100 non cambierà e le tasse saranno tagliate solo ai lavoratori. Su questi due pilastri regge il primo accordo sulla manovra, siglato da Pd e M5S. Il...
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Manovra, taglio del cuneo ai lavoratori. Casa, cedolare secca al 12,5%
Si sblocca così la convocazione del Consiglio dei ministri per approvare il Documento programmatico di bilancio che indica i cardini della legge di bilancio e doveva essere inviato alla Commissione europea entro mezzanotte. Ma poi sul tavolo, per l'approvazione salvo intese, finiscono anche il disegno di legge di bilancio e il decreto fiscale. Conte, che vuole introdurre un super-bonus da 3 miliardi per chi usa le carte di credito e bancomat da assegnare il giorno della Befana, fa sapere che non accetterà di trasformare la manovra in un terreno per le «bandierine dei partiti» o in uno «strumento da campagna elettorale». Il premier parla uno ad uno con i capi delegazione, poi in una riunione con il ministro Roberto Gualtieri e i tecnici del ministero, alla quale intervengono i sottosegretari M5s e Pd Riccardo Fraccaro e Antonio Misiani, definisce le linee dell'intesa da sottoporre nella notte di ieri al via libera dei partiti e dei ministri in Cdm. Entro la mezzanotte è obbligatorio approvare e mandare all'Ue soltanto il Dpb: la manovra e il decreto fiscale (che assicura circa tre miliardi di coperture) non compaiono all'ordine del giorno, servirà un secondo Cdm, forse lunedì 21, per approvarli. Di sicuro i testi finali non arriveranno prima del 20 ottobre.
Gualtieri derubrica a «dettagli» le questioni ancora aperte e spiega che «il quadro di fondo è definito: l'Iva non aumenterà, ci saranno più soldi in busta paga, più investimenti e un robusto pacchetto famiglia», elenca. Anche Conte sottolinea lo «sforzo significativo» fatto per usare le «non molte» risorse a disposizione (solo per l'Iva servono 23 miliardi sui circa 30 totali della manovra) per dare «potere d'acquisto» ai lavoratori dipendenti. Quest'anno si abbassano le tasse solo a loro. Ma la manovra, dice, imposta una «svolta».
L'ACCORDO
Soddisfatti si dicono Luigi Di Maio («Non alziamo le tasse») e Nicola Zingaretti («Ci sono i pilastri Pd, inclusa la svolta verde»): l'accordo consegna al primo Quota 100, al secondo il taglio del cuneo ai lavoratori. Sulle finestre per il pensionamento anticipato nulla cambia nel 2020 ma, a dire il vero, non si esclude un intervento nel 2021. Per il resto, Roberto Speranza incassa lo stop ai superticket da luglio 2020. Renzi e Di Maio si vantano di aver sventato la tassa sulle sim card aziendali. Tutti celebrano il Fondo da 2 miliardi per la famiglia, viatico all'assegno unico. Ma tanto è ancora in discussione. Tra M5s e Pd è ancora in corso il braccio di ferro sull'inasprimento del carcere per gli evasori: i pentastellati lo vogliono nel decreto fiscale, insieme alla confisca dei beni, mentre i Dem vorrebbero affrontare il tema in una legge ad hoc.
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Il Messaggero