WhatsApp, arriva la pubblicità (ma non in chat)

Whatsapp, arriva la pubblicità (ma non in chat)
WhatsApp, l'applicazione di messaggistica istantanea tra le più famose al mondo, presto sarà sommersa almeno in parte dalla pubblicità. Questa è la...

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WhatsApp, l'applicazione di messaggistica istantanea tra le più famose al mondo, presto sarà sommersa almeno in parte dalla pubblicità. Questa è la novità di Facebook, il colosso che controlla Whatsapp e Instagram. Nel primo trimestre del 2019 arriverà la pubblicità su WhatsApp, ma all'inizio sarà limitata solo alle stories ossia ai cambi di stato e non comparirà sulle chat interpersonali tra i vari utenti. 


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Il direttore nazionale di Facebook Italia Luca Colombo, al margine del Digital Summit di Capri, ha spiegato che il social network americano punta sul cosidetto "instant messaging" per renderlo un servizio interessante non solo per gli utenti, ma anche per le imprese. 

Intanto secondo il sito TechCrunch ha reso noto che Instagram potrebbe introdurre nuove impostazioni sulla privacy che consentirebbero al social delle immagini di condividere, con la «casa madre» Facebook, i dati sulla posizione degli utenti. Con la novità tutte le coordinate Gps raccolte da Instagram, anche quando la app non è in uso, aiuterebbero Facebook nel mostrare agli utenti pubblicità e contenuti rilevanti. I dati raccolti da Instagram sarebbero visibili agli utenti nel registro attività di Facebook. Un portavoce del social ha spiegato a TechCrunch che Facebook non ha introdotto aggiornamenti alle impostazioni sulla localizzazione. «Spesso lavoriamo su idee che potrebbero evolvere nel tempo, o non essere testate o rilasciate. Instagram attualmente non memorizza la cronologia delle posizioni; terremo aggiornate le persone su eventuali modifiche alle nostre impostazioni».


Il cambiamento, che rischia di infastidire chi vorrebbe porre un limite a quanto Facebook sa di noi, arriva dopo l'uscita dei due fondatori di Instagram e la nomina a capo della piattaforma di Adam Mosseri, ex vicepresidente di Facebook e amico di Mark Zuckerberg. La mossa potrebbe non piacere nemmeno all'Unione europea: l'anno scorso l'Antitrust Ue ha comminato a Facebook una multa da 110 milioni di euro per aver mentito, escludendo la possibilità di collegare gli account di Facebook e WhatsApp.
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Il Messaggero