Pubblica amministrazione, 150 mila assunzioni per turnover previste nel 2020

Cadono gli ultimi paletti che per lungo tempo hanno sbarrato la porta alle assunzioni nella P.a. Da venerdì prossimo, infatti, il turnover tornerà al 100% anche tra...

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Cadono gli ultimi paletti che per lungo tempo hanno sbarrato la porta alle assunzioni nella P.a. Da venerdì prossimo, infatti, il turnover tornerà al 100% anche tra gli statali in senso stretto, ovvero per i dipendenti dei ministeri, della presidenza del Consiglio, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici. Dal primo dicembre il vincolo cadrà anche per l'università. Nei territori invece il ricambio tra uscite e ingressi è già a pieno regime. Anzi dal prossimo anno le Regioni potranno programmare ingressi superiori ai pensionamenti. E così dovrebbe funzionare per i Comuni. Solo per rimpiazzare chi se ne va, sono le previsioni del ministero, serviranno 150 mila nuove leve l'anno per i prossimi tre anni. Insomma un'ondata di assunzioni per far fronte alle massicce uscite. Stanno raggiungendo i requisiti tutti coloro che sono rimasti intrappolati dalla stretta previdenziale. E a ciò si aggiunge l'effetto quota 100, che come più volte sottolineato dalla stessa titolare della P.a, Fabiana Dadone, sta accelerando la fuga. Tanto che per porvi rimedio si è deciso di prorogare le graduatorie dei concorsi pubblici in scadenza, in modo da poter attingere direttamente alle liste degli idonei, oltre 85 mila secondo i dati a disposizione.


Nel triennio il totale delle assunzioni dovrebbe attestarsi intorno alle 450-500 mila unità. Al turnover ordinario vanno sommate le entrate 'extrà finanziate nelle precedenti manovre. Soprattutto, a livello locale cambierà il sistema di reclutamento, scollegandolo dalle fuoruscite e agganciandolo alla sostenibilità finanziaria. Così, chi potrà permetterselo, avrà mani libere sugli ingressi. Per le Regioni dal primo gennaio il nuovo schema sarà una realtà. Divise in cinque fasce, in base alla popolazione, potranno aumentare le assunzioni nel rispetto di un valore soglia, più generoso per le piccole, fino al 10% che diventa 25% nel 2024. Un meccanismo simile dovrebbe entrare in vigore anche per i Comuni. Al ministero della P.a a breve sarà convocato un tavolo proprio sul tema. Intanto diventano più chiari i connotati degli aumenti contrattuali dopo la dote assicurata in legge di Bilancio. A regime per tutti i 3,2 milioni di dipendenti dovrebbero scattare rialzi in busta paga di circa 95 euro. Guardando solo al personale contrattualizzato, al netto delle risorse per le forze di sicurezza, il plus scende invece a 86 euro.


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Il Messaggero