Protesti in fortissimo calo in Italia. Nel corso del 2017 sono stati protestati quasi 513 mila effetti, tra assegni e cambiali, per un valore pari a circa 829 milioni di euro....
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E’ la fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sui dati raccolti dalle Camere di Commercio.
Le cambiali restano i titoli di credito più protestati, 413.971 nel 2017 ovvero l’81% del totale. Ma i mancati pagamenti dei “pagherò” sono sempre meno frequenti: tra il 2015 e il 2017 si sono ridotti del 31% nel numero e del 40% in termini di valore. In frenata, nello stesso periodo, si confermano anche gli assegni a vuoto, -27% in quantità e 32% in valore.
L’analisi territoriale mostra come la frenata più vistosa del numero degli effetti protestati si sia registrata nelle Marche (-30,4%), seguita da Trentino Alto Adige (-21,5%) e Veneto (-19%). In termini monetari lo stop più evidente è però quello fatto registrare dalla Valle d’Aosta (-47,3%) e, pur se con un certo distacco, dalla Sicilia (-39,5% rispetto al 2016).
Roma con 67.648 protesti è in testa alla classifica provinciale del numero degli scoperti rilevati lo scorso anno, seguita da Milano 43.669 e Napoli 36.643. Mentre sul fronte opposto Fermo si rileva la provincia più virtuosa con 334 effetti protestati, preceduta da Aosta 380 e Belluno 405. In termini di importi medi, invece, in vetta alla graduatoria con valori sopra i 2mila euro si trovano Udine, seguita dal capoluogo lombardo e dalla Capitale , insieme a Frosinone, Padova, Agrigento, Rovigo e Arezzo. Viceversa, La Spezia e Belluno si distinguono per i valori medi più bassi, attestandosi sotto la soglia dei 700 euro.
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Il Messaggero