Poste, crescono i conti nei 9 mesi: più alti gli obiettivi di fine anno

Poste, crescono i conti nei 9 mesi: più alti gli obiettivi di fine anno
ROMA Migliorano i conti di Poste Italiane, con uno slancio delle operazioni finanziarie (in primis raccolta assicurativa e pagamenti) e della spedizione dei pacchi. Vengono...

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ROMA Migliorano i conti di Poste Italiane, con uno slancio delle operazioni finanziarie (in primis raccolta assicurativa e pagamenti) e della spedizione dei pacchi. Vengono così superate le prospettive del Piano strategico per il 2023 e aggiornati al rialzo gli obiettivi di fine anno. Da gennaio allo scorso 30 settembre, l'utile netto è arrivato a quota 1,5 miliardi, il 5,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2022. E ancora, il risultato operativo (prima delle imposte e degli oneri finanziari) migliora dell'1,5% a 2,1 miliardi, mentre i ricavi aumentano del 6,8% a 8,9 miliardi. I conti in chiaroscuro del terzo trimestre, quindi, con i ricavi in crescita del 3,6% (a 2,8 miliardi), ma l'utile in calo del 15,9% (a 382 milioni), non frenano lo slancio dell'azienda. I mercati si aspettavano risultati peggiori e dunque il titolo in Borsa ieri ha chiuso in rialzo di quasi l'1%.

IL RICONOSCIMENTO

«I risultati in crescita dei primi nove mesi del 2023 - spiega l'amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante, al Tg Poste - sono frutto dell'impegno dei suoi 120mila dipendenti, ai quali sarà riconosciuto un bonus di 1.000 euro nella prossima busta paga» di novembre. Un premio di risultato definito «un riconoscimento doveroso». Per Del Fante quelli dell'azienda sono «solidi risultati, costantemente superiori rispetto agli obiettivi, trainati dalla performance commerciale e dalla razionalizzazione dei costi». Questi numeri permettono all'azienda di distribuire agli azionisti, con pagamento il prossimo 22 novembre, un dividendo da 0,237 euro per azione (in crescita del 13% rispetto allo scorso anno).

LE PROSPETTIVE FUTURE

Altro numero è quello dei 400mila contratti siglati per l'offerta gas e luce di "Poste Energia", che prevede per uno o due anni prezzi bloccati e rata fissa. Si punta ad arrivare a 500mila contratti entro fine anno, L'azienda sta poi valutando nuove opzioni con prezzo variabile, forse a partire dal 2024 e a seconda dell'andamento del mercato energetico, con l'idea di ampliare le possibilità vantaggiose per i cittadini.

Nel frattempo è in corso il confronto con i sindacati per il rinnovo del contratto. Le sigle chiedono «una risposta salariale sui minimi tabellari che consenta un recupero reale del potere d'acquisto dei lavoratori».

Quanto agli obiettivi economici per il prossimo anno, secondo Del Fante «non c'è ragione per non essere ottimisti: l'outlook è forte». Il nuovo piano strategico verrà presentato a marzo, in coincidenza con la chiusura dei conti del 2023. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero