Porti del Lazio, la rinascita: da Civitavecchia a Gaeta boom di passeggeri e merci

Prosegue la crescita del network portuale con incrementi a due cifre nei primi sei mesi

Porti del Lazio, la rinascita: da Civitavecchia a Gaeta boom di passeggeri e merci
ROMA Un semestre «eccellente»: è quello appena chiuso dal network dei tre porti di Roma e del Lazio, ovvero Civitavecchia, Gaeta e Fiumicino. Il lavoro del...

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ROMA Un semestre «eccellente»: è quello appena chiuso dal network dei tre porti di Roma e del Lazio, ovvero Civitavecchia, Gaeta e Fiumicino. Il lavoro del presidente Pino Musolino, che ha preso le redini di Adsp Mtcs (Autorità del sistema portuale del mar Tirreno centro settentrionale) nel pieno del disastro Covid (dicembre 2020), sta dando i suoi frutti: cresce il traffico merci, il cui dato complessivo arriva a 7 milioni e 315.826 tonnellate (+20,5% rispetto allo stesso periodo del 2021; +2,6% rispetto ai primi sei mesi del 2019); continua la ripresa del traffico dei passeggeri di linea (sono stati 420.377 nei primi sei mesi con un incremento del 51,7%), e finalmente dopo la pausa Covid sono ritornati in massa anche i croceristi (quasi 632.000 rispetto ai 75.000 dello scorso anno).


«La sfida delle merci è lanciata» commenta Musolino. «Uscendo dal momento più difficile dell'authority, che rischiava di rimanere schiacciata dal Covid e dal default ereditato dalla precedente gestione, abbiamo agganciato la ripresa, ottenendo risultati che già in questo primo semestre del 2022 ci proiettano al di là di ogni aspettativa e al di sopra dei livelli di traffico raggiunti prima della pandemia» aggiunge il presidente.

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LE MERCI
Il trend positivo ha riguardato tutti e tre i porti. Civitavecchia, il maggior scalo del network regionale, registra un aumento del traffico merci del 16,2% (con 5 milioni e 171.176 tonnellate di traffico merci, in crescita del 9,6% anche rispetto al primo semestre 2019, quando fece registrare 4.718.621 tonnellate); Gaeta fa segnare un +3%, mentre il porto di Fiumicino, con la ripresa della movimentazione dei soli prodotti petroliferi che servono il vicino aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci, chiude il primo semestre dell'anno con un +63,2%.


Complessivamente i tre porti laziali chiudono i primi sei mesi dell'anno con una crescita a due cifre sia per le merci liquide (+27,4%) che per quelle solide (+17,8%). «In questa fase c'è senza dubbio da considerare - continua Musolino - l'aumento del traffico di carbone per la centrale Enel, dovuto alla guerra in Ucraina ed al conseguente intervento del governo che ha disposto il ritorno alla fase di pieno utilizzo degli impianti alimentati a carbone, la cui dismissione era già stata fissata per il 2025, ma è confortante rilevare come siano quasi tutti i settori merceologici ad essere in crescita, segno evidente che il lavoro di promozione dei porti e di stimolo verso gli operatori e gli stakeholders del network sta dando i suoi frutti, come dimostrano i nuovi traffici conquistati, a cui se ne aggiungeranno presto diversi altri».
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Il Messaggero