PNRR, Draghi richiama all'ordine i Ministri: riforme e investimenti in ritardo

PNRR, Draghi richiama all'ordine i Ministri: riforme e investimenti in ritardo
(Teleborsa) - Draghi mette in riga i suoi Ministri e non lascia spazio alle giustificazioni: c'è già un ritardo nelle riforme e negli investimenti previsti dal Recovery Plan. Il...

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(Teleborsa) - Draghi mette in riga i suoi Ministri e non lascia spazio alle giustificazioni: c'è già un ritardo nelle riforme e negli investimenti previsti dal Recovery Plan. Il CdM di ieri sul taglia bollette è stata l'occasione anche per fare il punto sull'implementazione del PNRR: otto riforme approvate su ventisette e cinque investimenti realizzati su ventiquattro da realizzare entro la fine dell'anno.


Il bilancio è emerso da una informativa al Consiglio dei Ministri, effettuata dal sottosegretario Roberto Garofoli e dal Ministro dell'Economia Daniele Franco, a termine della quale il Premier ha dichiarato: "Dobbiamo mantenere la stessa ambizione e determinazione che abbiamo avuto negli scorsi mesi".

La strada è dunque ancora tutta in salita, per la realizzazione dei 51 obiettivi previsti dal Recovery plan entro la fine dell'anno, pena la decadenza dei fondi europei. Sino ad oggi ne sono stati centrati solo 13 , un po' troppo pochi, visto che l'ultimo trimestre sarà molto impegnativo fra la Nadef e le altre scadenze

Il PNRR complessivamente ammonta a 191,5 miliardi sino al 2026 e prevede 151 investimenti e 63 riforme, con tempi di realizzazione rigidi ed insindacabili. La quota parte del 2021 concerne 13,8 miliardi di risorse per realizzare appunto 27 riforme e 24 investimenti.

Da qui la necessità di un rafforzamento della cabina di regia, fortemente voluta da Draghi, e delle cabine di regia "settoriali" con i singoli ministri e con gli enti locali, per programmare ed individuare ostacoli e criticità. E prima di queste riunioni, tutte le amministrazioni coinvolte dovranno presentare un piano dettagliato con l'indicazione di tutte le norme ed atti amministrativi necessari alla realizzazione die progetti, eventualmente da far confluire in un provvedimento unico, forse in forma di decreto. In caso di criticità sono previsti anche i poteri sostitutivi e la nomina di commissari.

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Il Messaggero