Istat, quadro globale incerto: prosegue crescita lieve

Istat, quadro globale incerto: prosegue crescita lieve
Non muta il contesto economico internazionale e tra dazi e incertezza anche l'economia italiana continua a mostrare, come ormai da tempo, una fase caratterizzata da crescita...

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Non muta il contesto economico internazionale e tra dazi e incertezza anche l'economia italiana continua a mostrare, come ormai da tempo, una fase caratterizzata da crescita lieve, come la definisce l'Istat nella consueta nota mensile sull'andamento della crescita. «Gli indicatori qualitativi più recenti - afferma infatti l'Istituto

di statistica - confermano un quadro congiunturale globale caratterizzato da incertezza, con rischi di estensione del
rallentamento industriale anche al settore dei servizi». Cosa che viene sottolineata da Confesercenti, secondo la quale una economia di fatto stagnante mette a rischio anche il settore terziario. In Italia, afferma l' Istat ricordando gli ultimi dati diffusi, «è proseguita la fase di crescita lieve dei livelli complessivi di attività economica. Secondo la stima preliminare, il Pil nel terzo trimestre è aumentato dello 0,1% in termini congiunturali, confermando la dinamica dei tre trimestri precedenti. L'incremento tendenziale nel terzo trimestre è stato pari a +0,3% e la crescita acquisita per il 2019 si è attestata al +0,2%».

«La fase di debolezza dei ritmi produttivi - è spiegato nella nota - si è riflessa sul tasso di occupazione che, nel terzo trimestre, è rimasto stabile. Si è confermata l'assenza di pressioni inflazionistiche nelle diverse fasi del processo
produttivo del sistema economico italiano e la dinamica dei prezzi al consumo si è mantenuta inferiore a quella dell'area euro». Ad ottobre, «la fiducia delle imprese ha evidenziato un diffuso miglioramento. Tuttavia - si precisa ancora -, nel terzo trimestre, è aumentata la quota di imprese che considerano rilevante l'insufficienza della domanda come un ostacolo alla produzione». Inoltre, «è proseguita la tendenza alla stabilizzazione dell'indicatore anticipatore, che è rimasto compatibile con uno scenario di mantenimento degli attuali livelli produttivi».


L' Istat «non fa che ribadire la situazione di incertezza, con rischi di estensione del rallentamento industriale anche al settore dei servizi» spiega Confesercenti secondo cui «è aumentata nel terzo trimestre, la quota di imprese che considera rilevante l'insufficienza della domanda come un ostacolo alla produzione. Un aspetto rilevante, che sottolineiamo da mesi, soprattutto con riguardo alla domanda interna proveniente dalle famiglie». «Nel complesso - prosegue l'associazione - si conferma la fase di crescita zero della nostra economia, una situazione in cui si trova da ormai due anni dato che la crescita acquisita per il 2019 si è attestata a 0,2%. La legge di bilancio che si sta predisponendo avrebbe, dunque, un compito gravoso: gettare le basi per invertire il canone di una situazione stagnante. Auspichiamo che nel corso del dibattito parlamentare non prevalga la tentazione di disperdere in mille rivoli le poche risorse disponibili, col rischio di non imprimere alla domanda interna quella spinta di cui avremmo bisogno».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero