Petrolio, aumentano i prezzi e sale la tensione internazionale

Petrolio, aumentano i prezzi e sale la tensione internazionale
Continua a salire il prezzo del petrolio, che avanza dell'1% a 58,75 dollari al barile mentre il Brent del Mare del Nord riguadagna la soglia dei 65 dollari (+1,2%). Dopo gli...

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Continua a salire il prezzo del petrolio, che avanza dell'1% a 58,75 dollari al barile mentre il Brent del Mare del Nord riguadagna la soglia dei 65 dollari (+1,2%). Dopo gli attacchi attribuiti all'Iran ai siti di produzione petrolifera dell'Arabia Saudita, la crisi del greggio non accenna a migliorare e sale la tensione internazionale. 


Ad alimentare la situazione contribuiscono i dubbi del mercato che non ritiene credibili le rassicurazioni dei sauditi sulla ripresa della produzione in tempi rapidi dopo l’attacco alle piattaforme di Saudi Aramco. Nonostante Riad in uno sforzo di trasparenza abbia mostrato gli impianti colpiti, gli investitori sono preccupati per i livelli di offerta globale e per la probabilità di interruzioni future. 

Nel frattempo il primo ministro britannico Boris Johnson ha accusato Teheran di essere responsabile dell'attacco alle strutture petrolifere saudite e ha aggiunto che «Lavoreremo con i nostri amici americani e i nostri amici europei per costruire una risposta che tenti di eliminare le tensioni nella regione del Golfo». L'Iran da parte sua cerca però di calmare la situazione e il presidente Hassan Rouhani nel corso di una parata militare ha annunciato che la prossima settimana presenterà ufficialmente alle Nazione Unite un "piano Rouhani". Un progetto che dovrebbe provare a regolare i contrasti nella regione del Golfo. Ma il capo dei pasdaran Salame ha avvertito «se ci saranno nuovi attacchi militari contro di noi, la risposta sarà generalizzata». 















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Il Messaggero