Petrolio ai minimi dell'anno nonostante ipotesi taglio Opec

Petrolio ai minimi dell'anno nonostante ipotesi taglio Opec
L'Oper continua a ragionare su un possibile taglio alla produzione, in vista della prossima riunione del cartello a Vienna il 6 dicembre prossimo, ma le quotazioni del...

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L'Oper continua a ragionare su un possibile taglio alla produzione, in vista della prossima riunione del cartello a Vienna il 6 dicembre prossimo, ma le quotazioni del greggio hanno raggiunto i minimi dell'anno registrando anche il calo mensile più pronunciato dal 2014.


Al Nymex di New York, un barile di petrolio WTI quota appena 50 dollari perdendo quasi l'8% rispetto alla seduta precedente e circa il 20% solo nel mese di novembre, a causa di un eccesso di offerta sul mercato.
Così l'OPEC, che controlla oltre l'80% delle riserve mondiali e quasi un quarto della produzione mondiale, sta da tempo considerando se frenare questo avvitamento dei prezzi in atto ormai da qualche tempo. Va considerato che oggi i tre maggiori produttori mondiali sono Arabia, Stati Uniti e Russia, che assieme controllano oltre un terzo della produzione mondiale.

Così l'Arabia Saudita, che ha una produzione in eccesso di circa un milione di barili, starebbe ora pensando ad un taglio "occulto" per soddisfare la richiesta degli Stati Uniti di mantenere bassi i prezzi del greggio. Taglio che non verrebbe formalizzato al prossimo meeting, ma di fatto sarebbe soddisfatto da Ryad.

Le sollecitazioni a non ridurre l'output e mantenere i prezzi calmierati, arrivate a più riprese dal Presidente americano Donald Trump, si intrecciano con tematiche più squisitamente diplomatiche, che hanno a che fare con il caso Khashoggi, su cui Ryad ha ottenuto l'appoggio dell'inquilino della Casa Bianca a calare un velo sulla vicenda. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero