(Teleborsa) - Frena la salita del petrolio dopo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg in cui si asserirebbe la volontà del Presidente Trump di allentare la morsa sull'Iran....
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Nel frattempo, il rapporto mensile dell'Opec, pubblicato ieri, ipotizza un periodo non proprio roseo per il greggio. A causa di diversi fattori, tra cui il rallentamento in corso subito negli Stati Uniti e nella zona euro, la crescita del primo semestre di quest'anno in India inferiore alle attese, l'aumento delle emissioni di debito sovrano in Argentina e il proseguimento della disputa commerciale USA-Cina, l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio ha deciso di rivedere al ribasso, per il secondo mese consecutivo, le previsioni di crescita per l'anno in corso e per il prossimo.
Queste sono state tagliate al 3,0% per il 2019 e al 3,1% per il 2020, rispetto a quelle del mese precedente che attestavano i valori al 3,1% e 3,2%. Il dato arriva alla vigilia della riunione dell'Organizzazione con i partner alleati non Opec ad Abu Dhabi attesa nel il primo pomeriggio.
L'incontro servirà probabilmente a delineare gli indirizzi principali da seguire in questo periodo per sostenere il livello dei prezzi su una base più solida.
Al momento il contratto sul light crude americano scambia a 55,34 dollari al barile, in rosso dello 0,74%, mentre il Brent retrocede dello 0,9% a 60,26 dollari.
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Il Messaggero