Petrolio, i 24 Paesi dell'Opec Plus firmano Carta di cooperazione

Petrolio, i 24 Paesi dell'Opec Plus firmano Carta di cooperazione
(Teleborsa) - Ufficialmente estesi per altri nove mesi i tagli volontari alla produzione di petrolio che, come da anticipazioni, proseguiranno fino al 31 marzo 2020. La decisione...

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(Teleborsa) - Ufficialmente estesi per altri nove mesi i tagli volontari alla produzione di petrolio che, come da anticipazioni, proseguiranno fino al 31 marzo 2020. La decisione è stata ratificata da tutti i Paesi dell'Opec Plus che – oltre ad Algeria, Angola, Ecuador, Guinea Equatoriale, Gabon, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Venezuela – comprendono i 10 Stati guidati dalla Russia (Azerbaijan, Bahrain, Brunei, Kazakhstan, Malesia, Messico, Oman, Sudan, Sud Sudan) riuniti oggi a Vienna per la riunione estesa ai paesi non Opec. Nel comunicato non è specificata la quantità di barili di petrolio oggetto del taglio ma si fa riferimento alle decisioni prese a dicembre 2018 che prevedevano una riduzione della produzione di 1,2 milioni di barili al giorno.


In uno sforzo per contenere il boom della produzione da scisto statunitense (shale oil) l'Arabia Saudita si è, inoltre, impegnata a effettuare tagli maggiori di quanto richiesto dalle sue quote di mercato.

In occasione del sesto meeting ministeriale i ministri del petrolio dell'Opec Plus hanno firmato un protocollo di collaborazione di lungo termine. Si tratta di una Carta di cooperazione, documento ufficiale che istituzionalizza e trasforma in un organismo permanente la coalizione tra produttori di petrolio. Un evento che il ministro saudita Khalid Al Falih ha definito di "portata storica". La Carta, già stata approvata ieri dai 14 Paesi membri dell'Opec durante un lungo vertice a porte chiuse, oggi è stata firmata anche dai Paesi non Opec che, interrogati dal ministro dell'Energia russo Alexander Novak, hanno espresso il loro consenso all'unanimità. Le trattative tra i Paesi Opec ieri erano state più macchinose e avevano incontrato ostruzionismo dell'Iran e di altri Paesi preoccupati dall'eccessivo protagonismo di Mosca e Riad.

Tutti i Paesi contribuiranno alle spese di mantenimento della nuova organizzazione, che si riunirà periodicamente per valutare le condizioni del mercato petrolifero e coordinare le politiche necessarie a mantenerne la stabilità. Il prossimo meeting si terrà il 6 dicembre 2019.








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Il Messaggero