Petrolio, banche e Kirill: il nuovo round di sanzioni Ue

Petrolio, banche e Kirill: il nuovo round di sanzioni Ue
(Teleborsa) - Alla fine, l'intesa - secondo molti al ribasso - è arrivata : l'embargo al petrolio russo via mare scatterà tra otto mesi, un compromesso che accontenta, in...

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(Teleborsa) - Alla fine, l'intesa - secondo molti al ribasso - è arrivata : l'embargo al petrolio russo via mare scatterà tra otto mesi, un compromesso che accontenta, in particolare, Orban e fornisce adeguate garanzie ai Paesi senza sbocco sul mare.



Nel pacchetto anche l'esclusione di tre banche russo tra cui Sberbank, principale istituto bancario del Paese, dal sistema di pagamento internazionale Swift. Nella black list entrano diverse personalità tra le quali il patriarca Kirill, leader della Chiesa ortodossa russa e i militari responsabilità delle atrocità di Bucha. Nel nuovo round di sanzioni anche il divieto da agosto di acquistare, importare o trasferire nell'Ue carbone e altri combustili fossili solidi.


"Abbiamo i dettagli del sesto pacchetto di sanzioni dell'Unione europea contro la Russia per questa guerra. Gli elementi chiave del pacchetto sono già chiari e, soprattutto, la sua direzione. I Paesi europei hanno deciso di limitare in modo significativo le importazioni di petrolio dalla Russia. E sono grato a tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo accordo". Queste la parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto intervento video serale, diffuso su Telegram. "Il risultato pratico è decine di miliardi di euro in meno, che la Russia non potrà ora utilizzare per finanziare il terrorismo", ha aggiunto.

"I bisogni" dell'Unione europea "sono molti, ho parlato prima dell'energia, della transizione ecologica, la transizione digitale, la difesa, le politiche di bilancio... è impensabile che possano essere affrontati solo con i bilanci nazionali". Così il Presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa a Bruxelles al termine della due giorni di Consiglio straordinario Ue.


Basti pensare, ha aggiunto Draghi "soltanto alle interconnessioni di cui si è parlato oggi tra Nord e Sud... e che verranno a mancare per esempio con le sanzioni al petrolio russo e poi con quelle al gas russo... perché non illudiamoci, queste sanzioni dureranno molto, molto, molto a lungo, quindi per forza di cose le linee commerciali verranno cambiate probabilmente per moltissimi anni, se non per sempre".


"Tutto questo sforzo di riaggiustamento, di reindirizzamento" delle catene del valore, ha concluso Draghi, "non può non essere fatto anche a livello comune, a livello europeo". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero