Pernigotti, Di Maio: marchio e lavoratori devono continuare

Pernigotti, Di Maio: marchio e lavoratori devono continuare
"Lavoriamo per tutelare il marchio e i lavoratori della Pernigotti", ha ribadito con decisione a Novi Ligure il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di...

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"Lavoriamo per tutelare il marchio e i lavoratori della Pernigotti", ha ribadito con decisione a Novi Ligure il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, nell'occasione di un incontro con i lavoratori dell'azienda da tempo in crisi e chiusa lo scorso novembre, tenutosi nella cittadina in provincia di Alessandra, sede appunto della storica industria del cioccolato patria del "Gianduiotto", fondata il 1 giugno 1868 da Stefano Pernigotti come "Stefano Pernigotti & Figlio", capitale sociale seimila lire, dal 2013 di proprietà di Sanset Food, che fa parte del Toksöz Group della famiglia turca Toksöz.


"Siamo disponibili a dare tutti gli strumenti, gli ammortizzatori sociali ma con la garanzia che la proprietà faccia sul serio per lasciare aperto lo stabilimento in futuro e far lavorare le persone - ha detto Di Maio - perché Pernigotti non solo deve continuare a esistere come marchio ma anche con i suoi lavoratori. Sono qui in fabbrica a dire che la battaglia continua e che i lavoratori avranno al loro fianco il Governo tutto, il Mise, perché facciamo sul serio, il marchio deve essere garantito. Siamo qui per tutelare questa comunità, io posso portare avanti la battaglia nelle istituzioni, c'é un advisor che sta cercando privati per dare un futuro allo stabilimento e noi lavoreremo per tutelare marchio e lavoro".

Novi Ligure, cittadina dal 1996 assunta al ruolo di vero e proprio polo dolciario, benché in Piemonte è da sempre fortemente "legata" alla Liguria tanto da essere nota anche come "La Piccola Genova". La storia dell'azienda comincia nel 1860, quando Stefano Pernigotti aprì nella piazza del Mercato a Novi Ligure una drogheria specializzata in "droghe e coloniali", rinomata fin dagli inizi per la produzione di un pregiato torrone. Nel 1868, a seguito di una crescente notorietà dei prodotti del negozio, Stefano decise di fondare assieme al venticinquenne figlio Francesco una società.


Il primo riconoscimento ufficiale arrivò il 25 aprile 1882, quando il Re d'Italia Umberto I in persona concesse alla società la facoltà di innalzare lo stemma reale sull'insegna della fabbrica, che accompagnerà il logo dell'azienda fino al 2004. L'azienda divenne così fornitore ufficiale della famiglia Reale italiana. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero