Non passa all'Eurogruppo la ministra del governo socialista spagnolo Nadia Calvino nonostante il sostegno iniziale di Francia, Germania e Italia, passa invece l'irlandese...
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Eurogruppo, Donohoe eletto nuovo presidente
Gentiloni, attenzione a riattivare Patto troppo presto
LE NORME FISCALI
«Cercherò di costruire ponti per garantire un approccio basato sul consenso», ha subito dichiarato Donohoe. Evidente che la partita dell'Eurogruppo si inserisce in un contesto politico difficile e chissà se non avere Calvino alla testa del potente organismo dei governi (benché informale) ma avere un personaggio come Donohoe non serva anche a far abbassare i toni e le pretese dei «frugali» nel negoziato su Recovery Fund e bilancio Ue. Nella lettera di candidatura aveva indicato la necessità di «andare oltre la normale politica economica o le normali posizioni» e se «la responsabilità primaria degli stati sulla gestione dell'economia deve restare a livello nazionale, è importante questa volta mettere in prima linea i nostri interessi comuni». Altra linea rispetto a quella rigida della Nuova Lega Anseatica di cui l'Irlanda faceva pur parte. Sarà caldo un altro fronte, quello fiscale. Dublino difende con i denti i vantaggi derivanti dalla legislazione nazionale di cui beneficiano i gruppi multinazionali. Donohoe dichiarò che avrebbe difeso in «molto robustamente» gli interessi irlandesi contro la decisione Ue a sfavore degli accordi fiscali di cui ha beneficiato Apple (13 miliardi di aiuti di stato illegali).
Patto stabilità, Dombrovskis: valuteremo riattivazione in autunno
Sul ritorno al patto di stabilità Donohoe ha le stesse posizioni della maggioranza dell'Eurogruppo. Ieri se n'è parlato. Centeno ha indicato che «le previsioni economiche confermano che il rimbalzo dell'economia è iniziato anche se è troppo presto per rilassarsi. Si prevede che quest'anno l'economia dell'area dell'euro si ridurrà di quasi il 9% e, anche se il rimbalzo continuerà l'anno prossimo, saremo ancora molto al di sotto del livello al quale eravamo» prima della crisi sanitaria». È vero che le sfide potrebbero cambiare nei prossimi mesi e «le nostre risposte politiche potrebbero dover adattarsi. In vista della preparazione dei bilanci 2021, esiste un ampio consenso anche sulle politiche di sostegno per il prossimo anno». Il commissario Gentiloni ha confermato che la base della riflessione sulla riattivazione delle regole di bilancio è l'idea dell'European Fiscal Board di basarsi sul ritorno ai livelli di Pil pre-pandemia, attualmente previsto nel 2022. Intanto continuano a ritmo febbrili gli incontri bilaterali tra i leader europei per tentare un accordo su Recovery Fund e bilancio Ue al vertice del 17-18. L'intesa resta lontana. L'olandese Rutte è andato a Berlino per cenare con Merkel. Obiettivo della cancelliera smussare gli angoli alle posizioni rigide dei «frugali». I due hanno dichiarato di comune accordo di essere entrambi convinti che Germania e Olanda stanno bene solo se sta bene tutta l'Europa. Ed entrambi hanno indicato che gli aiuti devono essere «collegati alle riforme».
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Il Messaggero