(Teleborsa) - Il pass vaccinale salva il turismo in Italia che ha già subito un buco di circa 53 miliardi nel 2020 per l'emergenza Covid con 1/3 delle perdite che hanno colpito i...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La spesa in vacanza per il cibo è scesa a 17,5 miliardi in calo del 58%, il minimo da almeno un decennio, anche se rimane la principale voce principale del budget delle famiglie italiane e straniere in viaggio. Un'assenza che ha pesato duramente sui 360mila bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e agriturismi presenti in Italia, costretti alla chiusura e alla limitazione dell'attività anche durante le festività. Gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione si fanno sentire a cascata sull'intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all'olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Senza turismo sono a rischio anche i 5.266 i tesori alimentari tradizionali dei borghi d'Italia custoditi da generazioni dagli agricoltori e salvati per sostenere la rinascita del Paese. L'assenza di turisti stranieri e italiani ha un impatto pesante sulla sopravvivenza di tesori agroalimentari unici al mondo legati alla storia e all'economia dei territori, che – sottolinea la Coldiretti – sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo del Made in Italy nel mondo.
Un patrimonio da salvare che – conclude Coldiretti – non ha solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale e che garantisce la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate proprio nel momento in cui con il Covid pone l'esigenza di cambiare la distribuzione demografica della popolazione e ridurre la concentrazione nei grandi centri urbani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero