Panama Papers, Cameron rivela i suoi redditi

Panama Papers, Cameron rivela i suoi redditi
(Teleborsa) - Non si placa la bufera che si è abbattuta  sul Premier britannico David Cameron, finito nell'occhio del ciclone poiché apparso all'interno...

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(Teleborsa) - Non si placa la bufera che si è abbattuta  sul Premier britannico David Cameron, finito nell'occhio del ciclone poiché apparso all'interno della lunga lista dei potenti contenuta nei "Panama Papers", le carte di Panama, come è stato battezzato lo scandalo internazionale  che si è abbattuto sul mondo della politica e della finanza. Dopo aver ammesso pubblicamente di aver avuto delle quote della società offshore creata dal padre Ian scomparso nel 2010, oggi Cameron si prepara ad ad affrontare la Camera dei Comuni, dove è pronto a dare le sua "verità" sui guadagni dal 2009 a oggi.  A darne notizia notizia Sky News. Intanto, per cercare di gettare acqua sul fuoco il primo ministro britannico ha rivelato l'entità dell'entrate di famiglia dal 2009 al 2015. Nell'ultima denuncia del Premier di 200 mila sterline avute in donazione dalla madre Mary Fleur Cameron  che  ha trasferito sul conto del figlio David due regali da 100 mila sterline nel maggio e nel luglio 2011, l'anno successivo alla morte del padre Ian.  I malpensanti vedono il regalo come un tentativo di eludere le tasse di successione. Poi, guardando tra le pagine fornite dai commercialisti del Premier, la voce maggiore: un'eredità di trecentomila sterline esentasse dal padre, più il regalo dalla mamma. Il quotidiano The Guardian spiega che in Gran Bretagna non si pagano imposte su eredità e donazioni (denaro o proprietà) che non superino le 325 mila sterline elargite almeno sette anni prima della morte dei donatori. La stampa britannica da The Guardian al Daily Telegraph al Times, avanzano l'ipotesi che la famiglia Cameron abbia fatto tutto questo allo scopo di "minimizzare" il carico fiscale.   Mosse che non hanno nulla di illegale ma che getta altra benzina sul fuoco per un Premier in prima linea alla lotta all'evasione fiscale.
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Il Messaggero