Padoan: con la manovra 800 mila posti di lavoro

Padoan: con la manovra 800 mila posti di lavoro
ROMA - Dovrebbe arrivare stamattina al Quirinale, passaggio obbligato prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, la versione definitiva della legge di stabilità del governo...

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ROMA - Dovrebbe arrivare stamattina al Quirinale, passaggio obbligato prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, la versione definitiva della legge di stabilità del governo Renzi.


L'indicazione è dello stesso ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che intervenendo alla trasmissione In mezz'ora su Rai Tre ha difeso l'impianto della manovra in particolare nella sua dimensione espansiva, a partire dall'obiettivo di generare 800 mila posti di lavoro grazie alla totale decontribuzione dei contratti a tempo indeterminato per le nuove assunzioni.



LE RIFORME STRUTTURALI

Padoan ha insistito molto sul nesso tra le grandezze finanziarie messe in moto con il provvedimento e il resto dell'azione del governo. La manovra quindi «è fortemente orientata alla crescita e si collega alle riforme strutturali, come il jobs act, giustizia civile e la riforma fiscale».



Da questa osservazione deriva una conseguenza che può condizionare anche l'iter alle Camere: «Il Parlamento vorrà dire la sua ed è sacrosanto, ma la Finanziaria di quest'anno è molto compatta e così deve rimanere, altrimenti l'efficacia complessiva viene meno». Insomma l'esecutivo sembra intenzionato ad andare oltre il tradizionale atteggiamento per cui non vengono osteggiate le modifiche, a condizione che venga garantita l'invarianza dei saldi: si vuole preservare il più possibile l'impostazione uscita dal Consiglio dei ministri dello scorso 15 ottobre.



L'APPELLO AGLI IMPRENDITORI

Forse proprio il tema del lavoro è quello su cui questa linea si manifesta più chiaramente. Padoan e lo stesso Renzi vedono gli sgravi contributivi e la cancellazione del costo del lavoro dalla base imponibile dell'Irap insieme alla definizione del nuovo contratto a tutele crescenti, che dovrebbe rappresentare un ulteriore incentivo ad assumere. Il ministro ha trasformato questo ragionamento in un appello: «Mi rivolgo agli imprenditori, ci sono sgravi molto significativi, lo ha detto anche Squinzi, adesso investite e create occupazione». E ha poi lasciato una porta aperta alla possibilità che la misura possa usufruire di risorse aggiuntive: «Abbiamo mobilitato 1,9 miliardi, ma se non saranno sufficienti significa che l'economia avrà ripreso». D'altra parte se le cose andranno bene le assunzioni si concretizzerano anche in maggiori imposte versate dai lavoratori interessati, per cui «sarà una misura che si autofinanzierà».



Padoan è anche tornato sugli ostacoli che la legge di Stabilità potrebbe incontrare a livello europeo, dicendosi però fiducioso: «Pensiamo di essere in regola», anche perché «il rapporto deficit/Pil continua a scendere e siamo all'interno del Patto di stabilità». Infine il ministro ha voluto difendere il provvedimento dalla critica relativa ai fondi pensione, che si ritroveranno con questa manovra una tassazione sui rendimenti più alta. A suo avviso «l'adeguamento è inferiore ad altre categorie, si collega a una filosofia di adeguare il trattamento ai valori medi europei». E dunque «non stiamo svantaggiando i fondi pensione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero