Dopo una ripresa moderata nel 2015, l'economia italiana ha guadagnato slancio nel 2016 e anche se le previsioni sul Pil di quest'anno si sono leggermente abbassate a 1,4%,...
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Tanto che anche la disoccupazione è in calo a 11,4%. Ad oscurare il quadro, però, ci sono il debito che cala poco e il deficit in risalita al 2,5%, con un peggioramento deciso del saldo strutturale e dunque della posizione di bilancio ai fini del raggiungimento degli obiettivi. Ovvero: più sale il deficit strutturale, più sforzi si dovranno fare nel 2017, quando si chiuderà l'ombrello della flessibilità. Sempre che quella per il 2016 venga accordata, una decisione che arriverà a maggio. Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan è tranquillo, perchè i conti pubblici «sono sotto controllo e la spesa previdenziale è sostenibile». E il debito, che comunque cala seppur di poco, dimostra «robustezza e sostenibilità», anche stando all'ultima analisi della stessa Commissione europea, dice il ministro al 'question timè in Senato. Bruxelles non lancia allarmi ma si limita solo a rilevare che, dopo «il picco del 2015», il debito pubblico italiano nel 2016 scenderà «solo leggermente anche perchè il deficit strutturale si deteriora». In pratica dal 132,8% del 2015, passa al 132,4% del 2016.
La Commissione farà quindi un nuovo rapporto ad hoc sul debito a maggio, come fece lo scorso anno. Un atto dovuto per i Paesi che non rispettano la regola del debito, e l'Italia non l'ha rispettata nel 2015 visto che l'aggiustamento strutturale effettuato è più basso di quello richiesto dall'Ue. Ed è proprio quest'ultimo parametro che preoccupa di più Bruxelles: il saldo strutturale nel 2016 peggiora più del previsto, da -1% nel 2015 sale a -1,7% del 2016. Significa un peggioramento di 0,7%, laddove veniva richiesto un aggiustamento dello 0,1%. E il pil del 2016, limato all'1,4%, non aiuterà più di tanto il calo del debito visto anche i rischi al ribasso «aumentati» che gravano sull'economia europea. Molto dipenderà dalla flessibilità che verrà concessa. È difficile che la Commissione la conceda senza chiedere qualcosa in cambio sul fronte dell'aggiustamento, e questo è parte della trattativa che andrà avanti fino a maggio. Il commissario agli affari economici Pierre Moscovici ha spiegato di essere in costante contatto con Padoan, e ha precisato che in questo momento serve «serenità, pazienza, lavoro, reciproca capacità di ascoltarsi e dialogare».
Perchè soprattutto in questa fase si dice «convinto che lo spirito del dialogo e del compromesso debba prevalere sullo scontro».
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Il Messaggero