Pace fiscale, nella Manovra tre scaglioni in base al reddito

Pace fiscale, nella Manovra tre scaglioni in base al reddito
(Teleborsa) - A poche ore dal via al Consiglio dei Ministri per l'approvazione della Manovra di bilancio, previsto per il pomeriggio della giornata odierna, resta in primo piano...

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(Teleborsa) - A poche ore dal via al Consiglio dei Ministri per l'approvazione della Manovra di bilancio, previsto per il pomeriggio della giornata odierna, resta in primo piano il tema della "pace fiscale", oggetto di confronto acceso tra le due anime della maggioranza giallo-verde, anche perché sulla base della scelta che sarà effettuata si misureranno le coperture della finanziaria.


Il M5S continua ad escludere la presenza nella Manovra di qualsiasi tipo di condono, preferendo appunto parlare di "pace fiscale" ed escludendo dal computo interesse e sanzioni, mentre la Lega punta ad uno "sconto" anche sull'ammontare del debito e tenta di mediare per raggiungere un'intesa con gli alleati pentastellati per soddisfare le promesse fatte al suo elettorato.

Compromesso non facile, ma nelle ultime ore si è fatta largo la proposta di una pace fiscale "a scaglioni" con percentuali al 6%, 10% e 25% in base al reddito ed alla posizione patrimoniale del contribuente. La proposta arriva, nello specifico, dal sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, esponente del Carroccio, il quale però precisa che l'operazione sarà riservata "non agli evasori, ma a chi è in regola con la dichiarazione dei redditi ma non ha potuto pagare perché massacrato dalla crisi".

Secondo Siri in tal modo, oltre a liberare i cittadini da cartelle esattoriali eccessivamente gravose, si "libererebbe anche lo Stato da quei debiti che sono un po' come gli NPL (crediti deteriorati) delle banche, non c'è modo di poterli riscuotere".


"E' chiaro che non stiamo andando incontro ad un condono, ma solo verso un aiuto a chi non ha potuto materialmente pagare - ha aggiunto il sottosegretario - e sono certo che il M5S non avrà alcun problema in merito". Ma lo spazio di negoziazione in seno alla maggioranza è ancora molto ampio. E la giornata si preannuncia bollente: entro mezzanotte il documento dovrà essere presentato a Bruxelles per il Dpb (Draft budgetary plan), con precisa indicazione delle misure e la loro quantificazione.

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Il Messaggero