Open Fiber, nuovi cantieri ad Aosta per rete a banda ultra larga

Open Fiber, nuovi cantieri ad Aosta per rete a banda ultra larga
(Teleborsa) - Prosegue il piano di posa della rete ultraveloce di Open Fiber nella città di Aosta. Le nuove attività pianificate per l'anno in corso interesseranno la zona ovest...

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(Teleborsa) - Prosegue il piano di posa della rete ultraveloce di Open Fiber nella città di Aosta. Le nuove attività pianificate per l'anno in corso interesseranno la zona ovest della città. In parallelo verrà avviato, a partire dal mese di maggio, un piano di ripristini definitivi delle strade già raggiunte dalla fibra ottica, pari a circa 9mila metri quadrati di superfici da riasfaltare. Il cronoprogramma – fa sapere la società in una nota – viene costantemente condiviso con l'amministrazione comunale e con gli uffici tecnici comunali, che coordinano i lavori di Open Fiber con gli altri interventi previsti in città.


Ad oggi sono già state cablate 5mila unità immobiliari nella Zona est e nella parte sud del centro storico, dove è possibile beneficiare, da subito, di una velocità di connessione fino a 1 Gigabit per secondo. I servizi ultrabroadband sono già attivabili rivolgendosi agli operatori partner di Open Fiber presenti sul territorio. La nuova infrastruttura in modalità FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa) sarà consegnata alla città entro il 2022 con un investimento a carico della società pari a 5 milioni di euro.

"I lavori ad Aosta proseguono con un'attenzione sempre altissima all'impatto ambientale dei nostri cantieri – spiega Antonio Chiesa, regional manager di Open Fiber –. Siamo convinti che la rete FTTH possa migliorare la vita dei cittadini, che potranno beneficiare di servizi innovativi come lo streaming online in HD o il 4K, lo smart working, la didattica a distanza, oltre alla possibilità di poter usufruire delle piattaforme avanzate della pubblica amministrazione. Ringraziamo l'amministrazione comunale per la collaborazione e l'attenzione verso il nostro piano e auspico una sempre più stretta collaborazione con gli amministratori condominiali, che rappresentano un partner fondamentale per la buona riuscita del cablaggio della città e la finalizzazione del progetto".

"L'operazione di posa della rete ultraveloce da parte di Open Fiber rappresenta una grande occasione per fornire il servizio di banda larga a gran parte della città – dichiara l'assessore alla Gestione del territorio, Corrado Cometto – rendendo Aosta più smart e moderna dal punto di vista tecnologico in un periodo storico in cui, come mai prima a causa del distanziamento fisico obbligatorio, è diventato prioritario poter disporre di servizi adeguati di connettività veloce sia per i cittadini che per le imprese. Senza trascurare il fatto che una città totalmente cablata è anche un luogo ideale dove poter anche produrre e lavorare a distanza, sfruttando le nuove opportunità offerte dalla disciplina del lavoro agile. Peraltro, confidiamo nelle abilità organizzative delle imprese per minimizzare i possibili disagi che potranno derivare dagli scavi, e confidiamo anche che, come garantito di recente dai rappresentanti della società, verrà riservata maggiore attenzione ai ripristini provvisori degli asfalti".


Le imprese che lavorano per Open Fiber, una volta completata l'infrastrutturazione nelle arterie comunali, hanno la necessità di procedere al cablaggio dei condomìni presenti in zona accedendo ai locali comuni degli stabili (cantine, sottoscala), dove viene posizionato un piccolo apparato che servirà per collegare le singole abitazioni che, in futuro, faranno richiesta del servizio (si tratta di interventi gratuiti, poco invasivi e per i quali non è previsto l'accesso alle proprietà private). Per evitare che il piano subisca rallentamenti, – spiega Open Fiber – è importante che questa fase sia contestuale ai lavori civili in programma nelle strade comunali. Per questo motivo, i referenti delle squadre operative, in parallelo allo sviluppo del progetto, si mettono in contatto con gli amministratori di condominio per concordare le modalità di accesso agli edifici.



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Il Messaggero