(Teleborsa) - Se, come emerge dall'indagine Markit, l'industria europea frena – con l'Indice manifatturiero dei direttori d'acquisto (Pmi) che, in Italia a marzo, ha mostrato il...
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Secondo l'Osservatorio mercato del lavoro curato dal Centro studi della Confederazione Nazionale dell'Artigianato – che analizza mensilmente le tendenze dell'occupazione su un campione di quasi 20mila imprese associate con circa 140mila dipendenti – nell'ultimo anno il calo delle assunzioni è stato pari al 16,6%. Dato che segna un netto peggioramento al confronto del +30,7% raggiunto a febbraio 2018.
Complessivamente, a febbraio di quest'anno, l'occupazione nel campione è aumentata dello 0,6% rispetto a gennaio e del 2,7% in un anno. L'aumento tendenziale, di conseguenza, si è ridotto di oltre un punto nei confronti di febbraio 2018, quando aveva segnato il +3,9%. Calano, tuttavia anche le cessazioni dei rapporti di lavoro, che – come evidenzia il Rapporto CNA – si riducono su base annua del 25%. Altra spia negativa che emerge dall'analisi della tipologia contrattuale applicata ai lavoratori regolarmente assunti da artigiani, micro e piccole imprese è il calo del tempo indeterminato. Dall'81,9% del gennaio 2016, questa tipologia contrattuale vale oggi il 61,4%. Una diminuzione costante interrotta solo dalla lieve ripresa di fine 2018.
A crescere è, invece, la quota delle altre tipologie contrattuali: il tempo determinato sale al 25% del totale, l'apprendistato al 10,4%, il lavoro intermittente al 3%. Segnali che, per CNA, "evidenziano da un lato l'incertezza che continua a dominare, anzi si acutizza, tra gli imprenditori, dall'altro, la necessità di forme contrattuali più flessibili, che ancora permettono di assumere nonostante le evidenti problematicità nella politica e nell'economia".
Sulla stessa linea anche il commento dell'Ufficio Studi Confcommercio ai dati Istat di oggi. "La stagnazione dell'economia – rileva Confcommercio – continua a riflettersi sulle dinamiche occupazionali che segnalano, ormai da giugno dello scorso anno, una progressiva tendenza al ridimensionamento associata ad una crescita del numero di persone in cerca d'occupazione. Particolarmente interessata è la fascia tra i 35 ed i 49 anni dove, anche al netto della componente demografica, si rilevano gli andamenti più negativi". L'unico segnale positivo, per Confcommercio, è rappresentato dal modesto recupero degli indipendenti "sintomo di una residua vitalità del sistema".
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Il Messaggero