Nuovo Governo, istituzioni finanziarie italiane pronte a dialogo costante

Nuovo Governo, istituzioni finanziarie italiane pronte a dialogo costante
(Teleborsa) - L'arrivo di Mario Draghi, ex presidente della BCE, a guida del Governo, potrebbe anche propiziare un meccanismo di consultazione ufficiale e permanente delle grandi...

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(Teleborsa) - L'arrivo di Mario Draghi, ex presidente della BCE, a guida del Governo, potrebbe anche propiziare un meccanismo di consultazione ufficiale e permanente delle grandi istituzioni finanziare italiane da parte dell'esecutivo italiana. Se ne è parlato nella tavola rotonda conclusiva di un convegno sulla finanza sostenibile organizzato dalla Fisac-Cgil a cui hanno partecipato Carlo Messina (CEO di Intesa Sanpaolo), Carlo Cimbri (AD del gruppo Unipol) e Marco Sesana (AD di Generali Italia).


"Sarebbe utile un confronto stabile del governo con i principali operatori economici italiani - ha affermato Cimbri - In ormai 15 anni del mio mandato alla guida del gruppo Unipol ho formulato questa proposta ad almeno cinque, sei o sette governi, non so più quanti ne sono passati. E anche a qualche segretario di partito. Ma l'appello è rimasto più volte inascoltato".

Una maggiore interazione sarebbe benvenuta anche per Carlo Messina: "Credo che sia un elemento importante e che in quasi tutti i Paesi d'Europa i governi abbiano relazioni interattive con le grandi istituzioni finanziarie". "Interazione non in una logica di potere, ma di reputazione", ha sottolineato il CEO di Intesa Sanpaolo, dato che propria la fiducia è un elemento molto importante per il nuovo governo e considerato che "la reputazione di Draghi non ha eguali nel mondo".

Secondo Cimbri, il confronto deve "passare da un approccio di emergenza estemporanea (vedi il caso MPS) a un approccio strutturale. Che - ha sottolineato - non è fare lobbing, per amor di Dio". Secondo il numero uno di Unipol, realtà finanziarie come Intesa, Generali e Unipol, ma anche quelle industriali come ENI, Enel e Telecom, hanno una presenza capillare in Italia e vedono il proprio destino "legato a doppio filo" alle sorti di questo Paese.


Sesana ha osservato che "per dare esecuzione" alle iniziative del Recovery Plan "dobbiamo occuparci anche di avere una governance", altrimenti rischiano di rimanere solo sulla carta. "Anche per questo - ha osservato l'AD di Generali Italia - è molto importante avere un dialogo con le aziende, quindi sono completamente d'accordo. Dobbiamo avere un dialogo stabile con il governo: portare professionalità, competenza, contribuire a portare questi progetti in esecuzione. Non posso che esser entusiasta della proposta". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero